10 miliardi di passi per la pace

Marcia perugiassisi

Grazie a tutte le donne, gli uomini e le istituzioni che hanno scelto di organizzare e partecipare alla Marcia PerugiAssisi della Pace e della Fraternità.

La cosa più triste è sapere che fino ad oggi quasi nulla è cambiato nella vita reale dei sopravvissuti di Gaza. E l’inverno sta arrivando.

La cosa più bella è sapere che organizzare la PerugiAssisi non è stato inutile, che in tanti hanno partecipato, che una nuova coscienza di pace sta crescendo.

Quindici mesi fa abbiamo diffuso un appello per dare vita ad una mobilitazione straordinaria. Da alcune settimane possiamo dire che è cominciata. Ora però, dobbiamo trasformarla in una mobilitazione permanente.

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Non chiediamoci quanti eravamo. Chiediamoci cosa dobbiamo fare per diventare ancora più numerosi.

Eravamo tantissimi. Abbastanza da sorprendere tutti. Ancora una volta. Tanta bella gente, felice di ritrovarsi e riconoscersi.

Un’amica che si è fatta quasi tutta la Marcia, ha detto di aver fatto 50.000 passi. Se li moltiplichiamo per 200.000 persone possiamo dire che, tutti assieme, domenica, abbiamo fatto 10 miliardi di passi per la pace.

Ma nessun numero può riassumere il pieno di energie positive che abbiamo condiviso.

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Chi si aspettava di trovare un riflesso del proprio sacrificio nelle prime pagine dei nostri quotidiani nazionali e delle televisioni è rimasto deluso. Le eccezioni ci sono state e a ciascuna va il nostro sincero ringraziamento.

Ancora una volta, il sistema mediatico e gli apparati dominanti (e pezzi della cosiddetta opposizione e della cosiddetta sinistra) hanno scelto di nascondere questo enorme movimento di persone. Chi non ha vissuto questa straordinaria esperienza non deve sapere. Potrebbe essere contagioso!

Non è la prima volta. Ma con quello che sta succedendo è più grave che mai. Ed è indice della profondità della crisi della democrazia in cui siamo precipitati.

Chi può faccia sentire la propria voce: chiamate le redazioni dei quotidiani, delle radio e delle televisioni, scrivete ai giornali e ai direttori, intervenite nelle trasmissioni “aperte”…

Noi ci abbiamo provato anche martedì scorso.

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Questi sono i giorni in cui dobbiamo anche chiamare uno ad uno tutti gli eletti. Perché non c’è e non ci sarà pace fino a quando non ci sarà una politica di pace. Chiedigli di impegnarsi per mettere fine al genocidio di Gaza (non è affatto finito!). Chiedigli di impegnarsi per fermare la guerra in Ucraina e in tutte le altre parti del mondo. Chiedigli di non aumentare le spese militari e di investire sui giovani, sulla loro formazione e sul loro diritto al lavoro.

Nei prossimi giorni, dopo aver raccolto le idee e le proposte emerse nell’Assemblea dell’Onu dei Popoli, presenteremo l’Agenda della PerugiAssisi e alcune iniziative da realizzare assieme. La Marcia continua.

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Nel frattempo, ringraziamo di cuore, ancora una volta, tutte le donne, gli uomini e le istituzioni che hanno scelto di esserci, che hanno lavorato per promuovere e favorire la partecipazione dei cittadini, grandi e piccini e per sostenere concretamente ed economicamente l’organizzazione della Marcia. Grazie alla Regione, alla Provincia, ai Comuni e ai vigili urbani, alla Protezione Civile Umbra, al 118, ai volontari, alla Questura e alle forze di polizia, alla Prefettura e a tutte le istituzioni che hanno reso possibile lo svolgimento ordinato della manifestazione. Non è mai un fatto scontato. E’ sempre il frutto dell’intelligenza e della cura di persone che ci credono e ci lavorano. Loro fanno la differenza. Grazie!

* Presidente Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace