Pio La Torre torna a Comiso 32 anni dopo le grandi manifestazioni per la pace.
Veramente c’era tornato 7 anni fa ma, dopo circa un anno, come un ospite non gradito, lo avevano rispedito, da dove era venuto. Questa dovrebbe essere la volta buona e si dovrebbe fermare a lungo. In tanti lo hanno sostenuto ed accompagnato in questo viaggio. Quelli che lo hanno conosciuto e hanno condiviso l’impegno pacifista, quello per il riscatto della Sicilia e dei siciliani e quello contro il sistema di potere politico-mafioso. Quelli che non lo hanno conosciuto ma ne tengono viva la memoria con il loro impegno e la loro testimonianza. Penso al Centro Pio La Torre, ad Articolo 21 a Libera Informazione e a Change.Org e alle oltre 30.000 persone, che ci hanno messo la firma, perché l’aeroporto di Comiso tornasse ad essere intitolato a Pio La Torre. Penso agli studenti e ai loro insegnanti, che mi hanno invitato, in questi anni, perché volevano parlare di mio padre, penso a Libera e ad Avviso Pubblico, che non dimenticano mai e che ne hanno fatto una bandiera della loro azione quotidiana. Penso alla buona politica, che vuole proseguire nel solco da lui segnato. Penso a coloro che si sono opposti alla decisione di intitolargli l’aeroporto di Comiso, ritenendo che Comiso meriti di meglio e a loro ricordo quanto scritto nel Decreto del Presidente della Repubblica di conferimento della medaglia d’oro al merito civile a Pio La Torre: “Fulgido esempio di elevatissime virtù civiche e di rigore morale fondato sui più alti valori sociali spinti fino all’estremo sacrificio.” Con tutti vorrei condividere l’emozione e la soddisfazione, convinto che la scelta d’intitolargli l’aeroporto sarà un modo per continuare il suo impegno per Comiso e i Comisani, per la Sicilia e l’Italia tutta.
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