Il pm vicentino Paolo Pecori ha chiuso un indagine per mafia con 32 indagati per una vicenda riguardante il clan dei casalesi di cui scrive anche Roberto Saviano in «Gomorra». I reati contestati dal pm sono associazione per delinquere finalizzata alla truffa per sette milioni di euro, bancarotta fraudolenta, distrazione e favoreggiamento. Sulla vicenda Saviano dedica un’intero capitolo raccontando l’attività di Arturo Salvatore Di Caprio, l’uomo dei casalesi infiltrato nel tessuto economico veneto, fra Grisignano di Zocco, Camisano, Creazzo e Sovizzo. Di Caprio, secondo l’accusa, era in contatto con Michele Siciliano, detto il killer, partito da Mondragone per raggiungere Aberdeen in Scozia. I due avrebbero organizzato l’attività relativa alle persone indagate dal pm Pecori.
Questi avrebbero acquistato con assegni scoperti, per conto dei due boss, ogni tipo di bene – soprattutto alimentari e alcolici – che prendevano immediatamente la via della Scozia, il tutto mentre Di Caprio si dava da fare per ottenere anche dei cospicui fidi bancari. Per tutti i 32 indagati, compresa anche l’avvocato Patrizia Dall’Osto, accusata di tentato favoreggiamento e concorso in bancarotta fraudolenta documentale, ci sono adesso una ventina di giorni per presentare memorie difensive o farsi interrogare.
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