Articolo 21 con il coordinatore nazionale Giuseppe Giulietti sta partecipando all’evento che ricorda gli otto anni dall’agguato costato la vita a Daphne Caruana Galizia.
Era il 16 ottobre 2017 e a La Valletta fu fatta saltare in aria. Da subito è stato chiaro che si era trattato di una “punizione”. Daphne è stata “giustiziata” per le sue inchieste su mafia e corruzione sull’isola.
“Non siamo qui solo per rendere omaggio al sacrificio di una giornalista rigorosa e libera, capace di svelare corruzione e collusioni, ma anche per cogliere la sua lezione valida anche oggi. – dice Giulietti – In particolare é giunto il momento di approvare una norma europea che recepisca quanto più volte scritto dalla Corte europea, ossia che ‘ il giornalista ha il diritto dovere di pubblicare ogni notizia di pubblico interesse e rilevanza sociale’. Daphne ha perso la vita perché lo ha fatto, e in tante parti del mondo accade ancora. Chiederemo a tutte le associazioni europee di lanciare insieme questa campagna, nel segno di Daphne. Un appello, infine, alla Commissione europea perché dopo l’approvazione del Media Freedom Act si passi ora alla verifica della sua applicazione. In troppi paesi, in particolare su querele bavaglio, tutela delle fonti, segreto professionale, finanziamenti all’editoria, difesa del pluralismo, sevizi pubblici radiotelevisivi, si sta procedendo in direzione diametralmente opposta, con il controllo crescente da parte di esecutivi di ogni colore, di ogni partito. Dopo le solenni dichiarazioni ora servono più concretamente le ispezioni e le sanzioni, anche per rispetto verso chi come Daphne è stata assassinata per aver difeso la luce della verità contro il buio della menzogna”.
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