Agire per non essere complici di chi cerca di trasformare le democrazie in oligarchie

Partecipazione e democrazia

In un mondo dove i ricchi iniziano a dominare anche la scena politica delle nostre democrazie liberali trasformandole giorno dopo giorno in oligarchie, dove le disuguaglianze sociali si ampliano a dismisura rendendo le persone comuni sempre più deboli, dove i governi (con l’inganno che si sentono autorizzati a farlo in nome dell’investitura popolare) operano per smantellare gli enti e le istituzioni che ancora ne limitano il potere, e dove tutto si muove per comprimere i diritti che salvaguardano la dignità delle persone, cosa possiamo fare, noi singoli cittadini per ribellarsi a tutto ciò?

Ci troviamo difronte a movimenti politici di sinistra che non sono in grado di ribellarsi a questo sfacelo.

Nessuno riesce più neanche ad organizzare iniziative in grado di dare fiato alla rabbia di chi si ribella a questa realtà che rischia di farci diventare sudditi di presidenti eletti che si sentono re, che non si rivolgono più a parlamenti e istituzioni, ma direttamente ai cittadini e che hanno trasformato i social nel solo modo di parlare ai loro rispettivi paesi.

E tanti di noi cittadini abbiamo, nella maggior parte dei casi, accettato supinamente il loro modo di agire, rinunciando a pensare con la nostra testa, rinnegando valori che fino a poco tempo fa pensavamo essere i nostri, chiudendoci nei nostri piccoli mondi e spazi, pensando che questa sia la nostra vita.

Abbiamo accettato le loro idee, accolto quelle che ci raccontano essere le vere paure, delegato a loro le scelte della nostra vita, accolto i loro muri, dazi, disumanità, rifiuto della diversità, che ci stanno riportando in un’epoca di disvalori che pensavamo superata.

Eppure tante persone si ribellano a questa lenta agonia e chiedono a chi non vuole arrendersi di dare un segno…

E quali segno oggi possiamo dare?

Tanti piccoli gesti personali quotidiani che possono dare messaggi forti a chi collabora a questo sfacelo…

Me ne vengono in mente alcuni, mentre scrivo…

Smettere di comprare online, (penso ad Amazon) e riscoprire l’acquisto di prodotti nei nostri negozi, chiudere il nostro contatto su X, non comprare prodotti americani, israeliani e cinesi (quelli russi giustamente non di trovano quasi più), riscoprendo quelli europei, sostenere le ONG e le organizzazioni umanitarie con piccoli contributi mensili, diventare tutore di minori stranieri non accompagnati che troppo spesso in Italia sono abbandonati a se stessi…

Ma anche partecipare a incontri che ci chiariscano cosa c’è dietro la riforma della giustizia, il Premierato e al momento giusto andare a votare per i sicuri referendum confermativi e intanto vigilare per capire come sarà riscritta la legge sull’autonomia differenziata…

Informarsi non sui social, ma leggere libri anche di autori diversi su geopolitica per capire cosa sta accadendo…

Leggere romanzi, guardare film andare a teatro dove si raccontano storie di vita delle persone che ci aiutano a allargare la nostra mente, il nostro cuore a dare respiro alla nostra anima. Solo le storie ci spingono a uscire dalle paure in cui questa politica ci spinge…

Qualcuno potrà giustamente dire che queste cose costano, ma i libri di trovano anche nelle biblioteche e a volte rinunciare a una pizza per guardare il film al cinema ci fa crescere molto di più…

Scegliere da che parte stare e su questa scelta giocare il proprio impegno e stile di vita perché questo tempo richiede scelte di questo tipo…

Il non schierarsi o fare finta di nulla o evitare di capire cosa accade e poi decidere è comunque essere complici di questi ricchi che stanno trasformando le nostre democrazie in oligarchie con la complicità di primi ministri  o presidenti che si sentono dei re magari eletti, come nel caso dell’Italia, da minoranze e non dalla maggioranza della popolazione.

Ne va non della nostra vita, ma del futuro di chi viene dopo di noi….