Al via il 4 aprile a Bergamo il processo per le minacce a Paolo Berizzi. Fnsi e Cnog al suo fianco

Berizzi

Coinvolgendo anche l’Associazione Lombarda dei Giornalisti e l’Ordine regionale, le istituzioni della categoria faranno richiesta di costituzione di parte civile.

Da anni sotto scorta, il cronista di Repubblica è finito nel mirino per via del suo lavoro di denuncia della presenza dello squadrismo in Italia.

Domani lunedì 4 aprile alle ore 10.30 a Bergamo inizia il processo ai primi dieci imputati a giudizio per minacce social (anche di morte) nei confronti di Paolo Berizzi, unico cronista europeo sotto scorta per minacce neofasciste e neonaziste.

Il processo di Bergamo (giudice dott. Palermo; Berizzi è difeso dagli avvocati Fabio Pinelli e Paolo Tabasso) è lo sviluppo di uno dei 16 procedimenti per minacce nazifasciste nei confronti di Berizzi aperti, allo stato, in diverse procure italiane.

Paolo Berizzi ha dichiarato alla vigilia: “Voglio solo giustizia e vado fino in fondo (minacciare una persona fuori e dentro i social è un reato e come tale non può e non deve essere impunito).  Non soltanto per me e per chi mi sta accanto e mi sostiene, ma anche per difendere la Costituzione repubblicana antifascista e antirazzista”.

La Federazione nazionale della Stampa italiana e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, coinvolgendo anche l’Associazione Lombarda dei Giornalisti e l’Ordine regionale, hanno annunciato che le istituzioni dei giornalisti, insieme, faranno richiesta di costituzione di parte civile nel processo a carico dei “leoni da tastiera” che più volte hanno minacciato il cronista di Repubblica per il suo costante e puntuale lavoro di denuncia della presenza dello squadrismo in Italia e dei continui oltraggi alla libertà di informazione e alla Costituzione antifascista.

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