Stradine di borgo marinaro in un mondo globalizzato. Odore di mare e di pesce. Odore di sudore di fatica. Poi la scommessa del turismo che rispetta e non stravolge. Che entra in punta di piedi come gli ospiti e non con l’arroganza del predatore. Preservazione dell’anima di una terra e del suo mare. Tutto questo è Acciaroli e questo è stato il sogno di Angelo Vassallo passato alla storia come il “sindaco pescatore”. Ma il suo progetto sapeva scrutare orizzonti più lontani come solo gli uomini di mare imparano a fare sin da bambini. Era un sogno per l’ambiente da rispettare, preservare e vivere come dono da condividere. Un sogno che diventa progetto con la sua elezione e la sua guida. Perché anche in questa Italia zeppa di contraddizioni, di banditori, di illusionisti e profittatori, forse bisogna andare a scuola di chi amministra i piccoli borghi dalla Sicilia al Trentino. Per imparare l’arte di custodire comunità, di riprendere la lentezza del cammino che porta lontano perché lontano è anche il passato da cui provengono. A sei anni dalla sua uccisione, Angelo Vassallo continua a indicarci la strada. E il mare.
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