Nell’anniversario del duplice omicidio del giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano, assassinati il 25 settembre ’88 i magistrati del distretto di Palermo, ricordano «le eccelse doti
umane e professionali del collega». Lo scrive, in una nota la giunta
distrettuale dell«Anm di Palermo. Il
giudice Saetta, in un momento storico nel quale altri (per paura o
convenienza) operavano un passo indietro nel contrasto a cosa nostra, –
prosegue – seppe, con fermezza e serenità, assumersi le proprie
responsabilità dimostrandosi insensibile alle pressioni mafiose, alle
sirene del potere e alla pericolosa tentazione del quieto vivere. Il
suo esempio – conclude – costituisce importante punto di riferimento
per tutti coloro che credono nei valori più autentici dell’esercizio
della giustizia
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