E stato arrestato dai carabinieri a Monterenzio, sull’Appennino
bolognese, Emanuele Gaspare Famà, 55 anni, uno degli imputati del processo “Grande Oriente” alla mafia di Gela (Caltanissetta),
giunto a conclusione dopo che la Cassazione ha confermato le condanne
per i sette imputati, in gran parte familiari e fedeli del capomafia
nisseno Giuseppe ‘Piddu’ Madonia.
Si tratta del cosiddetto ‘procedimento lumaca’, divenuto famoso perché
il mancato deposito, per otto anni, delle motivazioni della sentenza da
parte dell’ex giudice Eddi Pinatto, provocò la scarcerazione degli
imputati condannati. La Corte di Cassazione, alla quale gli imputati
chiedevano l’annullamento della sentenza d’appello, ha confermato le
condanne, disattendendo in parte anche le aspettative della procura
generale. Famà, che da tempo abitava a Monterenzio dove lavorava come
manovale in un’impresa edile, è stato arrestato dai carabinieri della
Compagnia di San Lazzaro e rinchiuso nel carcere della Dozza. La
sentenza di condanna è a 10 anni di reclusione per traffico di
stupefacenti, reato commesso alla fine degli anni ’90 fra le province
di Milano, Messina e Caltanissetta. Parte della pena era gia’ stata
scontata in carcerazione preventiva: gli restano 7 anni e un mese, ai
quali si aggiunge l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
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