Così don Marcello Cozzi, referente per la Basilicata dell’associazione
nazionale antimafia “Libera”, definisce chi ha cercato di intimidire
gli imprenditori del Metapontino. “Le bottiglie incendiarie fatte
recapitare a due titolari di aziende a Policoro – spiega don Cozzi –
sono gesti inutili e inefficaci perché chi li ha commessi non riuscirà
mai a gestire il territorio. La Basilicata in più occasioni ha
dimostrato che non accetterà mai di assoggettare al loro controllo
l’economia del territorio, ci chiediamo come mai chi si è macchiato di
questi gesti vili e arroganti – continua il prete antimafia – non si
renda conto dell’inefficacia di questi atti dimostrando di essere miope
e ottuso. E’ inutile che insistano: il loro potere criminale non
attecchirà mai sul territorio. La gente non li vuole, la società civile
non li vuole. Ne prendano coscienza”. A nome di Libera don Cozzi
esprime “solidarietà alle vittime degli ultimi attentati ma anche a
quegli imprenditori che subiscono gesti meno eclatanti che non trovano
spazio sui giornali”. Don Cozzi e i rappresentanti locali
dell’associazione, nei prossimi giorni incontreranno i titolari delle
aziende del Metapontino e intanto rinnovano l’invito a “uscire allo
scoperto per rafforzare lo scudo di protezione che avvolge tutti coloro
che non consegneranno mai lo sviluppo del territorio nelle mani di
pochi, arroganti e miopi malfattori”. Denunciare e non abbassare la
guardia, dunque, lo stesso messaggio che in questi giorni è affisso sui
muri del comune del Vulture-Melfese dove su un manifesto si legge: “Chi
si volta dall’altra parte, chi vede solo quello che vuole, chi fa finta
di non vedere, chi vede e non parla, è complice. Anche tu vuoi
esserlo?”. Un invito a uscire dal silenzio lanciato a un anno di
distanza dall’omicidio di Bruno Cassotta, “l’ultimo assassinio
ascrivibile in un quadro più ampio di chiaro stampo mafioso”. “La gente
del Vuture-Melfese, così come quella del Metapontino e di tutto il
resto della regione – conclude don Cozzi – deve avere ben chiaro che il
potere criminale non si affermerà mai fin quando la società civile si
opporrà. Noi continueremo con le provocazioni e le mobilitazioni di
massa, perché ognuno si renda conto di avere la propria parte di
responsabilità nella costruzione di una società legale e lontana da
qualunque forma di malaffare”.
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