Articolo 21 apre un presidio a Malta. Per Daphne e per tutti i cronisti che onorano la professione

Giulietti a malta

Questa settimana sono accadute “cose” brutte per i giornalisti. Con una coincidenza inquietante: la data.

Il 16 ottobre la comunità dei giornalisti europei si è ritrovata a Malta per ricordare Daphne Caruana Galizia a otto anni dalla sua morte, un giorno che resterà indelebile per la portata dell’attacco al cuore dell’informazione. È stata uccisa, il 16 ottobre del 2017, una professionista dalla schiena dritta che raccontava le contaminazioni tra criminalità, potere politico e assetto economico.

Per Articolo 21 ha partecipato alle iniziative dedicate a Daphne il nostro coordinatore Giuseppe Giulietti, che insieme al collega di Daphne Caruana, Manuel Delia, ha aperto un presidio della nostra associazione proprio a Malta. La nostra bandiera adesso è anche lì a ricordare quanto sia importante presidiare un territorio, una data, un principio di democrazia qual è l’informazione.

Nel suo intervento per ricordare Daphne il coordinatore di Articolo 21 ha detto: “Ho vissuto una giornata emozionante e questo grazie a tutti voi che siete intervenuti, grazie a questa comunità e a chi mi ha accompagnato sul luogo dell’esplosione. Articolo 21 è dalla parte di tutte le vittime, vittime diffamate anche dopo morte, penso ad Anna Politkovskaja, ai mille giornalisti turchi incarcerati, agli iraniani e alle condanne a morte, alla Siria, alla Cina, ai 27 giornalisti uccisi dalla  mafia in Italia, bisogna imparare a stare dalla parte delle vittime e non dalla parte dei regimi qualunque sia il colore di quei regimi. O stai dalla parte delle vittime e  della libertà dell’informazione o stati con chi la odia. Qui oggi ho rivissuto scene del mio Paese, ho pensato a Pippo Fava, a Peppino Impastato, a Giancarlo Siani, prima di essere uccisi erano stati emarginati, esclusi. I giornalisti italiani devono stare accanto a Malta, perché ci riguarda, i giornalisti come Daphne hanno onorato l’etica e la professione, altri l’hanno tradita”.

Frasi pronunciate il pomeriggio del 16 ottobre.

La sera del 16 ottobre una bomba fabbricata con un chilo di esplosivo è saltata davanti alla casa di Sigfrido Ranucci, a Pomezia; intimidazione gravissima in una data tragica per tutti i giornalisti.

Il 16 ottobre del 2000, un quarto di secolo fa, fu ucciso in circostanze misteriose nei pressi della città di Tbilisi, in Georgia Antonio Russo. Lavorava come inviato per Radio Radicale. Venerdì scorso la sua radio lo ha ricordato cercando ancora adesso di ritrovare frammenti di verità e di giustizia.

Articolo 21


https://liberatestardi.websitefortest.uk/2025/10/16/a-malta-non-solo-per-ricordare-daphne-ma-per-difendere-la-liberta-di-stampa-in-europa/

Otto anni dopo l’assassinio di Daphne Caruana Galizia: la voce di Articolo 21 a Malta