Dal momento che quasi tutte le forze politiche hanno detto “no” al carcere per i cronisti, ci attendiamo ora che chi ha sempre inneggiato alle liste di proscrizione, agli editti bulgari, ai pestaggi mediatici, ai conflitti di interesse,voglia compiere non solo una pubblica riflessione autocritica, ma anche ritirare subito ogni proposta di legge bavaglio con le relative previsioni di carcere e di sanzioni intimidatorie nei confronti degli editori,dei direttori, della rete,dei cronisti, a partire da quelle “penne ignote” spesso perseguitate per le loro coraggiose inchieste contro mafie e camorre di ogni sorta.
Articolo21: contro il carcere, sempre e comunque
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