Bologna, 2 agosto 1980: 45 anni dopo l’Aser non dimentica

Unita strage bologna

Anche quest’anno, in occasione del 45esimo anniversario della strage del 2 agosto 1980, l’Associazione stampa Emilia Romagna è al fianco dell’Associazione dei familiari delle vittime di quell’orrore che portò via la vita a 85 persone, ferendone oltre 200.

Oggi, anno dopo anno, il quadro giudiziario della strage è sempre più chiaro: il primo di luglio, infatti, è arrivata la definitiva condanna della Cassazione per il ‘quinto uomo’ della strage, l’ex esponente di Avanguardia Nazionale Paolo Bellini. Ergastolo. Così come ergastolo fu per gli ex Nar Francesca Mambro, il marito Giusva Fioravanti e Gilberto Cavallini. Con loro, con una condanna altrettanto definitiva a 30 anni, Luigi Ciavardini.

Le indagini della Procura generale di Bologna, già due anni fa, sono riuscite a portare alla luce anche chi organizzò e finanziò l’orrore: la P2 di Licio Gelli (già condannato in via definitiva nel 1995 a 10 anni per i depistaggi), Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi, tutti morti e non più imputabili, ma ritenuti dai pg i mandanti, finanziatori e organizzatori della strage, come riconosceranno anche i giudici. “Possiamo ritenere fondata l’idea – scrive la Corte d’Assise – e la figura di Bellini ne è al contempo conferma ed elemento costitutivo, che all’attuazione della strage contribuirono in modi non definiti, ma di cui vi è precisa ed eclatante prova nel documento Bologna, Gelli e il vertice di una sorta di servizio segreto occulto che vede in D’Amato la figura di riferimento in ambito atlantico ed europeo”.

“La strage della Stazione di Bologna – queste le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ha impresso sull’identità dell’Italia un segno indelebile di disumanità da parte di una spietata strategia eversiva neofascista che mirava a colpire i valori costituzionali, le conquiste sociali e, con essi, la nostra stessa convivenza civile”. Il Capo dello Stato ha poi sottolineato che “il 2 agosto di quarantacinque anni fa, con i corpi straziati, i tanti morti innocenti, l’immane sofferenza dei familiari, lo sconvolgimento di una città e, con essa, dell’intera comunità nazionale, è nella memoria del Paese. Bologna, l’Emilia-Romagna, l’Italia, risposero con prontezza e fermezza, esprimendo tutta la solidarietà di cui sono capaci, respingendo il disegno destabilizzante, le complicità presenti anche in apparati dello Stato, le trame di chi guidava le mani stragiste”.

Anche l’Aser, questa mattina presente al corteo di via Indipendenza e al toccante ricordo davanti alla stazione, continuerà a lavorare e a scavare a fondo per arrivare a quella che il presidente uscente dell’Associazione, Paolo Bolognesi, ha sempre definito “la vera verità”. E noi giornalisti ci faremo garanti perché le sentenze relative a questo terribile orrore possano essere sempre pubbliche.

Associazione della Stampa Emilia-Romagna