Milano, 1 ago. (LaPresse) – “Equiparare minorenni e maggiorenni è una resa culturale, non una soluzione”: Antigone, insieme a Defence for Children Italia e Libera, ha inviato una submission ufficiale al Comitato ONU sui Diritti dell’Infanzia per denunciare la “regressione della giustizia minorile in Italia”.
Il Comitato entro l’anno valuterà la situazione italiana e la società civile, entro il 1° agosto, aveva la possibilità di presentare dei propri documenti. Quello promosso da Antigone, Defence For Children Italia e Libera è stato sottoscritto da 97 tra organizzazioni, autorità garanti e personalità di rilievo nell’ambito della giustizia e dei diritti dei minorenni.
“I dati parlano chiaro: non siamo davanti a un’emergenza criminale giovanile, ma a una emergenza di diritti negati”, commentano le organizzazioni. “Pensare che a 16 anni si sia già colpevoli come un adulto è una resa culturale e politica, non una risposta ai bisogni della collettività”, affermano dalle associazioni.
“La nostra Costituzione e la Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia indicano con chiarezza che l’obiettivo della giustizia minorile è prendere in carico i ragazzi, non punirli”. “Pensare di continuare a inasprire le pene equiparando i reati di minori e adulti significa solo alimentare la recidiva e soffocare ogni possibilità di crescita”, aggiungono ancora Antigone, Defence for Children, Libera e Gruppo Abele. “Serve invece un investimento vero su educazione, supporto psicologico, inclusione sociale e percorsi di reinserimento, non di una nuova proposta al mese che introduce approcci ulteriormente criminalizzanti”, concludono.
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