Dopo lunghe indagini e processi, oggi sono stati confiscati tutti i beni, per un valore di 50 milioni di euro, a Giuseppe Scinardo, personaggio riconducibile al gruppo mafioso di Mistretta, in provincia di Messina. Il provvedimento si va ad aggiungere ai 200 milioni di beni già confiscati dalla Procura Distrettuale di Catania alla Direzione Investigativa Antimafia di Messina, coordinata dal Centro Operativo, della città etnea in ambito delle recenti operazioni “Belmonte” e “Malaricotta”. Giuseppe Scinardo, originario della provincia di Messina ma stabilitosi da tempo nella provincia di Catania, era in forte contatto con la famiglia Rampulla, che tra i suoi membri annovera Pietro Rampulla, condannato dalla Corte d’Assise poiché ritenuto l’artificiere dell’attentato di Capaci. Tra tutti i beni confiscati dalla Dia di Catania e di Messina sono presenti: aziende, terreni, fabbricati e anche diversi beni mobili.
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