Whistleblowing, al centro della nuova campagna del progetto OPWHI.
In occasione del World Whistleblower Day 2025, siamo felici di lanciare la campagna europea “Ce lo dobbiamo a vicenda”, un’iniziativa che vuole cambiare il modo in cui raccontiamo chi segnala o denuncia corruzione e illiceità.
Il progetto Open The Whistle e questa campagna
La campagna è frutto del progetto europeo Open The Whistle, coordinato da Transparency International Spagna e co-finanziato dall’Unione Europea. Il progetto è attivo in Italia, Spagna e Bulgaria e nasce dalla collaborazione tra autorità competenti in materia di whistleblowing e organizzazioni della società civile, con la supervisione scientifica dell’Università di Pisa.
“Segnalare o denunciare la corruzione è un gesto di cura reciproca.” Questa frase sintetizza il cuore della nostra campagna.
Quello che intendiamo fare, infatti, è spostare il focus dalla persona che segnala opacità nei luoghi di lavoro (appunto, whistleblower) a tutte e tutti noi.
Mettere al centro il “noi” significa spronare chiunque a segnalare in presenza di illeciti sul luogo di lavoro, riconoscere e tutelare la dignità e il progetto di vita di chi compie questa scelta e promuovere la cultura dello speak up,ossia del non tacere di fronte a illeciti e opacità.
Scopri di più sulla campagna: www.openthewhistle.eu
Una guida pratica per il whistleblowing
Non vogliamo solo promuovere un cambiamento culturale, ma anche rafforzare quel sistema che in tutta Europa è stato reso possibile grazie alla Direttiva UE1937 del 2019, che ancora, però, necessita di cautele, adeguamenti e miglioramenti.
Per far fronte a questo, da oggi è disponibile online qui anche una guida pratica/toolkit, in quattro lingue (inglese, italiano, spagnolo e bulgaro) che affronta cinque delle sfide più delicate quando si parla di whistleblowing:
- trasparenza e comunicazione;
- correttezza delle indagini;
- protezione dei dati personali;
- forme di sostegno;
- valutazione dell’efficacia del sistema.
Ciascuno di questi temi viene analizzato anche alla luce di due prospettive trasversali e innovative: sensibilità di genere e governo aperto. Abbiamo voluto mettere al centro di questo lavoro collettivo chi chi si espone a rischi maggiori e a forme di ritorsione anche gravi per il bene della comunità, così come abbiamo identificato pratiche concrete di dialogo e collaborazione tra le Autorità competenti, enti pubblici e privati e organizzazioni della società civile.
Scarica la guida ora: www.openthewhistle.eu
Come aderire alla campagna
Aiutaci a diffondere i contenuti della campagna e del toolkit.
Puoi:
- Condividere le grafiche della campagna sul tuo sito web, nella newsletter o sui canali social utilizzando gli hashtag #OpenTheWhistle e #Whistleblowing
- Scaricare e diffondere la guida pratica per sostenere la creazione di sistemi di whistleblowing sempre più efficaci.
- Stampare e appendere il manifesto della campagna nel tuo luogo di lavoro o spazio associativo, con lo slogan chiave: “We owe it to each other” – “Ce lo dobbiamo a vicenda”.
Trovi tutti i materiali sul sito: www.openthewhistle.eu
Costruiamo insieme un sistema più forte grazie al whistleblowing. Contro la corruzione.
Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Libera: corruzione, in Italia 1 su 3 ritiene inutile denunciare
Al via la campagna europea Open The Whistle.
Roma, 23 giu. (askanews) – In occasione del World Whistleblower Day, prende il via Open The Whistle, la campagna europea che vuole cambiare il modo di raccontare chi segnala o denuncia corruzione e illeciti. Slogan della campagna “We owe it to each other” (tradotto in italiano con “Ce lo dobbiamo a vicenda”) che nasce in Italia, Spagna e Bulgaria come il frutto di un lavoro collettivo e inedito (co-finanziato dall’Unione Europea) tra le autorità competenti a livello nazionale e le organizzazioni della società civile.
In Italia, hanno collaborato l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), l’associazione Libera contro le mafie e l’Università di Pisa. “Segnalare o denunciare la corruzione è un gesto di cura reciproca”. Basterebbe questa frase per riassumere il cuore dell’iniziativa comunicativa che, in tutta Europa, sta conducendo la rete responsabile del progetto Open The Whistle. Fino a dicembre la campagna prenderà forma e visibilità negli spazi fisici di enti pubblici e privati, delle Autorità nazionali e degli enti del terzo settore, così come negli spazi digitali delle piattaforme social.
La campagna durerà sei mesi con azioni di informazione e sensibilizzazione per lanciare sfide concrete rivolte a enti e cittadinanza, offrire letture e dati inediti sul fenomeno e promuovere un cambiamento culturale”, concludono i promotori. “Spostare il focus dalla persona che segnala fatti illeciti nei luoghi di lavoro (appunto, whistleblower) a tutte e tutti noi serve a riconoscere e tutelare la dignità e il progetto di vita di chi compie questa scelta, che spesso comporta esposizione e solitudine – commenta l’associazione Libera – ma serve anche a promuovere quella che internazionalmente è detta cultura dello speak up, ossia del non tacere di fronte a illeciti. Inoltre, è la prima volta che una campagna di comunicazione viene diffusa contemporaneamente in Europa dalle autorità competenti e da organizzazioni della società civile”.
Secondo l’Indagine Speciale Eurobarometro del 2024, in Europa più di una persona su quattro (28%) ritiene che denunciare la corruzione sia inutile, perché i responsabili non verrebbero puniti, e che chi lo fa non goda di una protezione adeguata. In Italia, questa sfiducia riguarda persino una persona su tre. Sia in Europa che in Italia, una persona su due (56% UE, 47% IT) non sa nemmeno come o dove presentare una segnalazione, e una su cinque (18%) teme di poter finire nei guai con la polizia o le autorità qualora lo facesse.
Fonte: Askanews



