I lavori all’interno del cantiere della stazione terrestre Muos di Niscemi potranno continuare. A comunicarlo, oggi, è l’assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente, con una nota tra i cui destinatari figurano il Comune di Niscemi, il Ministero della Difesa, la Naval Air Station di Sigonella e il Tar di Palermo.
La decisione di revocare i provvedimenti con cui lo scorso 29 marzo – alla vigilia della manifestazione nazionale organizzata a Niscemi dagli attivisti e dai comitati No Muos – la Regione aveva ritirato le autorizzazioni per la costruzione dell’impianto satellitare, determinandone la sospensione dei lavori, arriva come un pugno allo stomaco.
E giunge alla vigilia di un altro appuntamento importante: la pronuncia del Cga di Palermo (Consiglio di giustizia amministrativa) sull’appello presentato dal Ministero della Difesa contro l’ordinanza con cui il Tar, il 9 giugno, aveva respinto la richiesta di sospensiva della revoca regionale, avanzata dallo stesso Ministero.
Con la revoca della revoca, è praticamente venuto meno l’oggetto del giudizio.
Durissima la reazione di Paola Ottaviano, del gruppo di legali che segue la vicenda Muos al Tar: “E’ un atto di vigliaccheria politica. E di grandissima malafede. E’ la prova definitiva che la Regione era d’accordo con gli Usa e con il Governo nazionale fin dall’inizio”.
Nella nota contenente il ritiro della revoca si fa riferimento allo studio dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità), motivando la decisione con il rilievo che “i risultati delle misure sperimentali effettuate dall’Ispra indicano che tutti i limiti previsti dalla legislazione italiana sono rispettati in larga misura…Non sono prevedibili rischi dovuti agli effetti noti dei campi elettromagnetici, e anche nell’ipotesi poco probabile di un puntamento delle antenne paraboliche al livello del terreno o comunque nella direzione di persone che potrebbero essere esposte al fascio principale, si ritiene che tali rischi visti possano essere considerati del tutto trascurabili“.
Il paradosso è che, per la redazione di questo studio, la Regione Siciliana aveva nominato tre tecnici di fiducia – tra i quali il prof. Massimo Zucchetti – le cui motivazioni non sono state minimamente prese in considerazione.
E Zucchetti lo ribadisce senza mezzi termini: “Rosario Crocetta, presidente della Regione Siciliana, ha usato il pretesto della relazione dell’Istituto Superiore della Sanità per revocare la sua stessa revoca alle autorizzazioni per il Muos. Nonostante il motivato parere contrario dei suoi stessi tecnici della Regione Siciliana che hanno allegato alla Relazione ISS la loro nota di otto pagine da lui ricevuta il 12 luglio, esplicitata poi in un rapporto di centocinquanta pagine e inviata il 21 luglio 2013 mediante posta certificata al Presidente Regione Siciliana, all’Assessore Lo Bello e all’Assessore Borsellino”.
Perciò, lo studio sul quale si basa la nota è incompleto. Non tiene conto delle note dei tre esperti nominati dalla stessa Regione. E non tiene conto della relazione del prof. D’Amore, consulente tecnico del Tar, che conferma l’impatto dei campi elettromagnetici sulla biologia dei tessuti umani, sugli equilibri dell’ecosistema e sul funzionamento delle apparecchiature di bordo degli aereomobili, invocando il principio di precauzione.
Ecco perché il Movimento No Muos non si fermerà certo a questo ostacolo. “Il Coordinamento dei Comitati continuerà la sua azione legale nell’ambito del procedimento instaurato dal Comune di Niscemi contro le autorizzazioni illegittime. Inoltre, abbiamo la prova che i lavori, all’interno della riserva naturale Sughereta, erano iniziati prima del 2011, anno in cui arrivarono le autorizzazioni”, conclude l’avvocato Paola Ottaviano.
Anche Peppe Cannella, del Comitato di Base No Muos di Modica, pronuncia parole forti: “Il Governatore Crocetta si è dimostrato un teatrante. Altro che rivoluzione. C’è allineamento e consolidamento dei poteri forti in Sicilia”. Secondo l’attivista, l’atto del Presidente va nella stessa direzione di chi vuole il Muos a tutti i costi: “L’accordo di Crocetta con gli americani vende la Sicilia ai potei forti. Con questo atto si dà l’ok definitivo alla trasformazione dell’isola in avamposto militare del Mediterraneo. I droni a Sigonella e il Muos a Niscemi sanciscono la svendita di questa terra”.
“Adesso serve radicalità” – spiega Cannella, riferendosi alle prossime iniziative che saranno messe in atto dai No Muos – “Cambia tutto. Occorre mettersi insieme e organizzare azioni ancora più forti”. L’attivista esclude infine ogni possibilità di confronto con il Presidente della Regione: “Da questo istante in poi, con Crocetta, non sarà possibile nessuna forma di dialogo”.
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