La Corte costituzionale ha ammesso il conflitto d’attribuzione sollevato dal Quirinale sulle intercettazioni effettuate nell’inchiesta sulla “trattativa Stato-mafia”. Adesso la Consulta dovrà entrare nel merito del ricorso presentato dal Capo dello Stato contro i pm della procura di Palermo. L’esame di merito è stato fissato a novembre.
Le intercettazioni, disposte nell’ambito dell’inchiesta sulla “trattativa Stato-mafia”, riguardano indirettamente Giorgio Napolitano, che parla al telefono con l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino, su cui pende una richiesta di rinvio a giudizio per falsa testimonianza. Il Quirinale sostiene che le intercettazioni che coinvolgono il presidente della Repubblica avrebbero dovuto essere distrutte mentre i magistrati di Palermo sottolineano che le procedure in tal senso richiedono una udienza davanti al gip.



