Continuare nel nome di Angelo

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«La cosa più difficile è stata cercare di ritornare ad occuparsi
delle cose ordinarie. Dopo un dolore estremo, com’è stata la perdita
del nostro sindaco. L’abbiamo fatto cercando di restare vicino alle
persone, raccogliere i piccoli problemi, farsene carico e trovare
soluzioni adeguate. Fare quello che abbiamo sempre fatto, farlo subito,
anche per dare il segnale che c’è la volontà di continuare». Continuare, questa la parola chiave per ripartire in questi primi giorni senza Angelo Vassallo, sindaco  freddato con nove colpi di calibro 9 all’alba del 6 settembre scorso. 
A parlarcene è Stefano Pisani, vicesindaco di Pollica, che oggi è alla
guida dell’attività comunale. A Pollica – Acciaroli si cerca di
conquistare una parvenza di normalità in attesa di sapere chi sono i
responsabili di questo omicidio che ha sconvolto e sopreso tutti qui
nel Cilento. Un luogo difeso con le unghie e con i denti, cercando di
assicurare a questi incantevoli borghi e al suo mare, una normalità che
li sottraesse dallo sviluppo selvaggio che altrove ha deturpato
paesaggi la vita di intere comunità. «Da quando Angelo ha
cominciato  l’attività politica nel 1994 qui a Pollica – ricorda
Stefano Pisani –  abbiamo sempre puntato su una difesa totale
dell’ambiente, concentrandoci su uno sviluppo che passasse attraverso
il rispetto delle criticità del terrritorio, delle sue tradizioni,
della sua storia e puntasse alla modernità e al benessere per i
cittadini». Un progetto ragionato nell’interesse
della comunità e dell’ambiente, quello che viene oggi raccontato da chi
questa esperienza l’ha pensata, vissuta e costruita insieme ad Angelo,
quello che per tutti era “il sindaco pescatore”. “Dopo lunghi anni di
lavoro – continua Pisani – di impegno e sacrifici molti risultati sono
arrivati. Qui abbiamo fatto per anni una scelta di campo in  tanti
settori, dal piano regolatore, al settore economico con
l’incentivazione delle microimprese a conduzione familiare; tutti 
tentativi di consentire a chi è nato qui di continuare a vivere in
questo territorio, di trovare lavoro, di crearsi un futuro». Pisani ci racconta di questa esperienza che continua e sottolinea con forza soprattutto un dato: «quello
che abbiamo fatto in questi anni sembra qualcosa di “straordinario” ma
la realtà è che sembriamo una mosca bianca perchè queste politiche non
sono ancora la “normalità”. L’omicidio di Angelo Vassallo ha aperto
questa terra ai mass media che l’hanno raccontata sotto tanti aspetti,
anche quello della criminalità organizzata. Secondo alcuni, la camorra
qui, sarebbe già arrivata. Chiediamo a Pisani la sua opinione in
merito. « Io vi rispondo con una frase pronunciata dal
Presidente Giorgio Napolitano, qualche giorno fa, parlando di Angelo:
“il Cilento è una zona da preservare”. Al di là delle cronache che
hanno parlato di una camorra già penetrata nel territorio, questo è il
concetto che noi facciamo nostro e condividiamo. Qui si è lottato
proprio per evitare che la camorra potesse fare i suoi affari,
soprattutto evitando che la parola “sviluppo” fosse associata a
“illegalità”. Al contrario abbiamo avuto la prova dai nostri cittadini
che il consenso si conquista attraverso il benessere e lo sviluppo del
territorio. Oggi bisogna continuare e alzare ancora di più l’attenzione».  «La Camorra – come ha ricordato il procuratore Marino in un dibattito della Cgil
ieri, conclude Pisani – è in grado di prevedere lo sviluppo di un’area
prima delle istituzioni stesse… ecco, bisogna evitare che questo
accada, porre maggiore attenzione tutti»