“Doppia curva” a Milano, condanne per ultrà: 10 anni per Beretta e Lucci

Stadio san siro

Sentenza in processo abbreviato a Milano sulle curve di San Siro.

Dieci anni di reclusione per Andrea Beretta, ex capo della Curva Nord interista e collaboratore di giustizia, imputato per aver ucciso Antonio Bellocco, anche lui nel direttivo ultrà nerazzurro e rampollo del clan di ‘ndrangheta, e per associazione a delinquere con aggravante mafiosa.

E dieci anni di carcere anche per Luca Lucci, capo della Curva Sud milanista imputato come mandante del tentato omicidio dell’ultrà Enzo Anghinelli e di associazione per delinquere.

Sono due delle condanne emesse dalla gup di Milano Rossana Mongiardo nel processo abbreviato con più filoni sulle curve di San Siro.

Oltre alle 16 condanne emesse per capi ultrà e sodali nel processo abbreviato sulle curve di San Siro, la giudice di Milano Rossana Mongiardo ha anche riconosciuto risarcimenti a carico degli imputati, per danni patrimoniali e di immagine, a favore delle parti civili Lega Serie A, con l’avvocato Salvatore Pino, Inter, con gli avvocati Francesco Mucciarelli, Adriano Raffaelli e Caroline Hassoun, e Milan, con il legale Enrico de Castiglione.

Per la Lega Serie A è stata riconosciuta una provvisionale immediatamente esecutiva di 20mila euro, per i due club da 50mila euro ciascuna. Il resto dei risarcimenti in sede civile con le cause.

Fonte: Ansa


Lucci e Beretta condannati a 10 anni, la sentenza sui capi ultrà di Milan e Inter

I due erano imputati, a vario titolo, di associazione per delinquere, per l’omicidio di Antonio Bellocco e per quello tentato di Enzo Anghinelli.

La gup di Milano, Rossana Mongiardo, ha condannato a 10 anni di reclusione sia Luca Lucci che Andrea Beretta, rispettivamente capo ultrà della Curva Sud del Milan ed ex della Curva Nord dell’Inter. I due erano imputati, a vario titolo, di associazione per delinquere, per l’omicidio di Antonio Bellocco e per il tentato omicidio di Enzo Anghinelli.

Altre condanne legate alla Curva Nord

  • Marco Ferdico, ex socio di Beretta e Bellocco – 8 anni
  • Gianfranco Ferdico – 4 anni e 8 mesi
  • Matteo Norrito – 4 anni e 8 mesi
  • Mauro Nepi – 4 anni
  • Francesco Intagliata – 5 anni
  • Giuseppe Caminiti – 5 anni
  • Renato Bosetti – 4 anni
  • Christian Ferrario – 6 anni
  • Deborah Turiello – 2 anni con pena sospesa

Condanne per la Curva Sud rossonera

  • Daniele Cataldo, presunto esecutore dell’agguato ad Anghinelli – 10 anni
  • Alessandro Sticco – 5 anni
  • Fabiano Capuzzo – 4 anni e 4 mesi
  • Islam Hagag – 3 anni e 8 mesi
  • Luciano Romano – 3 anni e 4 mesi

Risarcimenti a club e familiari

Fonte: AGI, Agenzia Italia


Processo “Doppia Curva”: 10 anni a Lucci e a Beretta. Ultras fuori da San Vittore

La sentenza pronunciata nell’aula bunker di San Vittore è arrivata nel pomeriggio.

Dieci anni di carcere per Luca Lucci, capo della curva Sud milanista. E una pena equivalente per Andrea Beretta, ex capo della curva Nord interista e ora collaboratore di giustizia. Il tribunale di Milano, nel processo abbreviato, e a porte chiuse nell’aula bunker di fronte al carcere di San Vittore, ha condannato i due volti più noti delle curve organizzate.

Una sentenza arrivata non senza sorprese: per Beretta, imputato per aver ucciso Antonio Bellocco e per associazione a delinquere con aggravante mafiosa, ad esempio, la richiesta della procura era di 9 anni. Alla famiglia di Antonio Bellocco, anche lui nel direttivo ultrà nerazzurro e rampollo del clan di ‘ndrangheta, è stata riconosciuta una provvisionale di 520mila euro. Ma provvisionali sono state riconosciute anche all’Inter e al Milan, 50mila euro e alla Lega Calcio, 20mila euro.

Ma andiamo con ordine. Quella arrivata nel pomeriggio è la sentenza di primo grado (con rito abbreviato) per una delle trance dell’inchiesta “Doppia Curva”, l’indagine della Squadra Mobile di Milano coordinata dai pm della Dda Paolo Storari e Sara Ombra, che ha decapitato i vertici del tifo organizzato milanese. La sentenza di martedì pomeriggio ha riguardato in tutto 16 imputati, che si sono presentati davanti alla gup Rossana Mongiardo.

Il presidio fuori dal carcere

La sentenza è stata pronunciata nell’aula bunker di fronte al carcere milanese di San Vittore. In via Pietro Azario, di fianco all’aula bunker di via Filangeri, si sono riuniti diversi ultrà (quasi tutti rossoneri; poco distante c’era anche un piccolo gruppo di interisti) per esprimere il loro sostegno agli imputati. “Non li abbandoniamo non perché sono nostri amici, non li abbandoniamo perché su un reato associativo sono innocenti”, ha detto parlando con i giornalisti Marco Pacini, uno degli attuali esponenti del tifo organizzato rossonero.

Non è la prima volta che il tifo organizzato milanese prende posizione sull’accusa di associazione a delinquere. Nei giorni scorsi, sul canale YouTube dei Banditi, è stato pubblicato un video in cui l’avvocato della curva, Jacopo Cassetta, ha ricostruito le vicende dei propri assistiti, allontanando, secondo il proprio punto di vista, l’ipotesi accusatoria dell’associazione a delinquere.

Le condanne a Luca Lucci e ad Andrea Beretta

La sentenza ha rifilato diverse condanne, oltre a quella di Beretta e Lucci, sul banco degli imputati come mandante del tentato omicidio dell’ultrà Enzo Anghinelli e per associazione per delinquere. L’ultras interista Marco Ferdico è stato condannato a 8 anni, Giuseppe Caminiti, in carcere anche per l’omicidio del trafficante di droga Fausto Borgioli nel 1992 e come killer dell’ex capo ultras dell’Inter Vittorio Boiocchi, è stato condannato a 5 anni.

Sei anni a Cristian Ferrario e Mauro Nepi, 4 anni e 8 mesi per Gianfranco Ferdico e Matteo Norrito, 4 anni e mezzo per Mauro Nepi, 4 anni a Renato Bosetti, 2 anni con sospensione condizionale per Debora Turiello, la cassiera o ‘contabile’ della curva. Tra i tifosi milanisti 10 a Daniele Cataldo, ritenuto l’esecutore materiale su mandato di Lucci del tentato omicidio di Enzo Anghinelli con 4 colpi di arma da fuoco sparati in testa il 12 aprile 2019 a Milano, 4 anni e 4 mesi per Fabiano Capuzzo, 5 anni per Alessandro Sticco, 3 anni e 4 mesi per Islam Hagag e Luciano Romano.

Altri tre membri del tifo organizzato rossonero – il fratello di Lucci, Francesco Lucci, l’ex bodyguard di Fedez, Christian Rosiello, e l’ultrà Riccardo Bonissi – sono a processo in un filone separato. La sentenza è attesa per giovedì.

Fonte: Milano Today


Inchiesta ultras, oggi la prima sentenza: protesta dei tifosi fuori dal carcere

I pm hanno richiesto pene per oltre 100 anni contestando l’associazione a delinquere a entrambe le tifoserie, e per quella interista l’aggravante mafiosa.

È attesa oggi pomeriggio, a partire dalle 14.30, la prima sentenza in merito all’indagine che quasi otto mesi fa ha praticamente azzerato i vertici del tifo organizzato di Inter e Milan.

Come riporta l’edizione odierna di Tuttosport, la sentenza odierna non riguarda Francesco Lucci, fratello di Luca considerato il capo della curva Sud milanista, Riccardo Bonissi e Christian Rosiello. Per questi tre bisognerà aspettare giovedì.

Per quanto riguarda il procedimento che si concluderà oggi con la sentenza, l’accusa ha chiesto in totale oltre 100 anni di carcere per gli indagati, fra cui compare il già citato Luca Lucci, per cui è stata richiesta la condanna più alta: 10 anni di reclusione, quattro anni di libertà vigilata. Lucci è stato oggetto di una maxi indagine, che rientra come uno dei filoni dell’inchiesta ultras, su un presunto giro di droga internazionale.

Inoltre, Lucci, insieme al suo braccio destro Daniele Cataldo, è accusato di essere il mandante, mentre il secondo dovrebbe essere l’esecutore materiale, del tentato omicidio di Enzo Anghinelli, sopravvissuto all’agguato nel 2019.

Per quanto riguarda, invece, l’altra sponda del Naviglio, quella nerazzurra, sono stati chiesti nove anni di reclusione per Andrea Beretta, già in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, e diventato negli ultimi mesi collaboratore di giustizia, portando gli inquirenti a chiarire diversi aspetti anche per quanto riguarda la morte di Vittorio Boiocchi, ex capo della Curva Nord ucciso sotto casa nel 2022. Gli altri capi ultras interisti, Marco Ferdico e Giuseppe Caminiti, sono stati oggetto di una richiesta di reclusione da parte del pubblico ministero di otto e sette anni.

Nel processo, va ricordato, che come pati civili si sono costituite sia Inter che Milan, ma anche la Lega Serie A. Le richieste di risarcimento, prevenute ai giudici, sono pari a quasi 1,4 milioni di euro. La sentenza odierna, inoltre, sarà attesa anche da un gruppo di ultras che durante la lettura della sentenza saranno presenti all’esterno del carcere milanese di San Vittore.

I capi di imputazione per i vari indagati vanno dall’estorsione ad aggressioni e intimidazioni, con i pm che hanno provato a dimostrare come i rispettivi gruppi ultras possano chiaramente rientrare in due autentiche associazioni a delinquere, con l’aggravante mafiosa contestata agli interisti.

Fonte: Calcio e Finanza


100 minuti – Milano siamo noi

Rivedi la puntata del 16/6/2025

L’inchiesta di Alberto Nerazzini ricostruisce il legame tra tifo organizzato, mafia ed estrema destra. Conducono Corrado Formigli ed Alberto Nerazzini.

Il potere all’ombra di San Siro: ultras, neofascismo e mafia.

Fonte: La7


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