Perseguire l’interesse generale, il bene della comunità e la promozione dei diritti e dei doveri di cittadinanza di ciascuna e di ciascuno è il faro che in una democrazia deve guidare l’agire politico.
La politica, intesa come servizio, deve essere autorevole, credibile e responsabile agli occhi delle cittadine e dei cittadini. Deve sapere analizzare i problemi e proporre delle soluzioni concrete.
Chi si candida a ricoprire un ruolo politico a livello regionale deve essere non solo una persona di specchiata onestà, ma anche competente e responsabile. Questa consapevolezza è necessaria se si vogliono concretamente contrastare possibili condizionamenti mafiosi e corruttivi che, se incontrano una politica debole o una politica che mira a vincere a tutti i costi, non guardando da chi e per quali motivi arrivi il sostegno, generano un inquinamento del confronto democratico, al fine di asservirlo all’interesse di pochi e a logiche di sopraffazione e impoverimento dei beni comuni.
È urgente oggi una Politica che includa, che metta al centro della propria visione i minori e i giovani, la natura e l’ambiente, il lavoro sicuro e dignitoso, la buona economia e la finanza solidale, la bellezza e la responsabilità etica, per costruire un futuro rigenerante che tuteli e valorizzi i beni comuni e città vivibili e accoglienti.
Una Politica che non promette, ma che agisce con coerenza, richiedendo una forte e chiara rottura con le organizzazioni mafiose e criminali e con tutte le condotte corruttive, in un momento nel quale si avverte fortemente il rischio di una progressiva assuefazione e, quindi, normalizzazione del fenomeno mafioso e di tutte le complicità e collusioni che lo alimentano.
Una Politica che promuove percorsi intergenerazionali, di memoria condivisa, attraverso un’azione educativa e formativa costante, con maggiore attenzione alle periferie ed ai contesti di marginalità.
Per queste ragioni abbiamo pensato di scrivere le seguente lettera aperta ai candidati che contiene alcuni punti per i programmi, con richieste di impegni concreti e verificabili: non un’agenda esaustiva, ma alcuni aspetti per noi molto importanti. Per prevenire e contrastare le mafie e la corruzione. Per costruire una Comunità bella, accogliente e solidale. Un Manifesto per una politica etica.
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Gentili candidate e candidati,
con questa lettera Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie del Veneto, desidera rivolgervi un appello in vista della prossima consultazione elettorale regionale, perché nei vostri programmi e nel vostro impegno amministrativo futuro in qualità di consiglieri regionali siano ben presenti il rispetto della legalità, della giustizia sociale, della tutela dell’ambiente, della cultura della pace e della coesione intergenerazionale.
Stiamo attraversando un periodo complesso, caratterizzato da crescenti disuguaglianze, crisi ambientali, una perdita di fiducia nelle istituzioni e un indebolimento dello spazio civico e democratico. In questo scenario, riteniamo essenziale che i candidati al governo della nostra Regione prendano impegni chiari, coerenti e vincolanti su questioni che consideriamo fondamentali per il presente e il futuro della nostra comunità.
Legalità e giustizia: non solo parole, ma azioni quotidiane
In un contesto nazionale ed europeo in cui le mafie si infiltrano nei territori (in Veneto sono già ben radicate) e la corruzione si diffonde sempre più approfittando delle zone grigie della politica e dell’economia, è cruciale che la legalità torni a essere un faro dell’azione pubblica, non una semplice etichetta.
Il Veneto è la quarta regione in Italia per reati spia: nel 2024 sono stati 27.743.
Libera ha elaborato i dati relativi ad alcuni reati spia (reati di usura, di estorsione e riciclaggio denaro, delitti informatici e truffe e frodi informatiche), reati che possono indicare una possibile infiltrazione delle mafie nel tessuto economico. Nel 2024 il dato complessivo dei reati spia in Italia è di 322.071, pari a 822 reati al giorno, 34 ogni ora. Con 57.190 reati la Lombardia è la regione con il maggior numero di reati spia, seguita dal Piemonte (29.515 reati), e Veneto (27.743). Nello specifico, si tratta di 743 estorsioni, 62 casi di riciclaggio, 8 di usura, 21.400 truffe e frodi informatiche, 1.540 delitti informatici.
Andando a guardare le singole province, al primo posto c’è Verona con 5.667 reati spia, il 20% del totale regionale: 139 estorsioni, 2 usura, 10 riciclaggio, 5.048 truffe e frodi informatiche, 468 delitti informatici. Al secondo posto Venezia con 5.299 reati spia, il 19% del totale: 116 estorsioni, 2 usura, 9 riciclaggio, 4.927 truffe e frodi informatiche, 245 delitti informatici. Sempre con il 19% c’è Vicenza con 5.212 reati spia: 137 estorsioni, 16 riciclaggio, 4.793 truffe e frodi informatiche, 266 delitti informatici. Al quarto posto Padova con 4.482 reati spia, pari al 16%: 186 estorsioni, 3 usura, 10 riciclaggio, 3.966 truffe e frodi informatiche, 317 delitti informatici. A seguire Treviso con Treviso 4.127 reati spia, il 15%: 85 estorsioni, 1 usura, 10 riciclaggio e impiego di denaro, 3.928 truffe e frodi informatiche, 103 delitti informatici. Chiudono con il 5% Belluno con 1.505 reati spia (34 estorsioni, 2 riciclaggio, 1.414 truffe e frodi informatiche, 55 delitti informatici) e Rovigo con 1.427 reati spia (46 estorsioni, 5 riciclaggio, 1.290 truffe e frodi informatiche, 86 delitti informatici).
Chiediamo:
- che si investa nella prevenzione, nella protezione di chi denuncia e nei percorsi di uscita dalla criminalità organizzata;
- un impegno concreto e verificabile nella prevenzione della corruzione, affinché i piani anticorruzione degli enti locali diventino strumenti efficaci di trasparenza, responsabilità e buongoverno anziché un mero adempimento burocratico;
- sia assicurata una concreta e attiva consultazione pubblica delle principali realtà associative e dei portatori di interesse nella fase di aggiornamento dei piani anticorruzione;
- sia assicurata trasparenza, partecipazione e pratiche di monitoraggio civico; favorito l’accesso agli atti e a promosso l’utilizzo di strumenti e linguaggi che consentano alle cittadine e ai cittadini di poter conoscere e comprendere con facilità i contenuti e le motivazioni delle scelte politico-amministrative assunte, anche promuovendo percorsi di Open Government e di cittadinanza monitorante, in collaborazione con organizzazioni attive in questo campo;
- sia adottato e sottoscritto pubblicamente un codice etico di condotta, per esempio la “Carta di Avviso Pubblico” (la Carta indica concretamente come un buon amministratore possa declinare nella quotidianità i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione) e, in caso di elezione impegnarsi a farlo sottoscrivere alle persone nominate all’interno della propria Giunta di Enti e Società Partecipate;
- siano attivati percorsi di formazione e aggiornamento dei dipendenti pubblici sui temi dell’integrità e dell’etica pubblica;
- di attivarsi nella consultazione delle banche dati dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati e nell’impegno a sostenere il loro riuso sociale, trasformandoli in spazi di comunità e giustizia;
- prevedere forme di progettazione partecipata con le realtà sociali e percorsi di memoria con l’intitolazione dei beni alle vittime innocenti delle mafie.
Ambiente, salute, beni comuni: prendersi cura del territorio è una questione di giustizia sociale
La nostra Regione ha spesso vissuto gravi crisi ambientali, speculazioni edilizie, cementificazioni senza freni e inquinamento. È giunto il momento di fare scelte chiare. Non possiamo parlare di sviluppo senza tenere in considerazione la cura e la salvaguardia del nostro territorio, e non possiamo discutere di salute senza affrontare le cause ambientali delle malattie.
Chiediamo:
- che vengano adottate le direttive europee sui reati ambientali;
- che i controlli vengano potenziati;
- che i territori contaminati vengano bonificati;
- che si investa nell’economia circolare e nella transizione ecologica, e che si tutelino i beni comuni come l’acqua, l’aria, il paesaggio e la biodiversità;
- che si fermi il consumo di suolo causato da un malinteso concetto di “sviluppo” che, anziché essere “sostenibile” (parola ormai abusata che ha assunto un significato distorto in quanto usata per coprire le peggiori speculazioni) è predatorio: (…) I valori percentuali più elevati rimangono quelli della Lombardia (12,19%), del Veneto (11,86%) e della Campania (10,57%). Alle prime tre, seguono Emilia-Romagna, Puglia, Lazio, Friuli-Venezia Giulia e Liguria, con valori sopra la media nazionale e compresi tra il 7 e il 9% (Figura 3). (…) La Lombardia detiene il primato anche in termini assoluti, con oltre 290mila ettari del suo territorio coperto artificialmente (il 13,5% delle aree artificiali italiane è in questa regione), contro gli appena 7.000 ettari della Valle d’Aosta (Tabella 5). Gli incrementi maggiori, espressi in ettari, per l’ultimo anno si sono verificati nelle regioni Veneto (+891), Emilia-Romagna (+815), Lombardia (+780), Campania (+643) e Piemonte (+553). (Fonte rapporto ISPRA 2024);
- che si potenzi il trasporto pubblico locale, sia su gomma sia su rotaia, salvaguardando il fondamentale diritto alla mobilità per tutti anche nelle aree disagiate, cosiddette aree interne.
L’ambiente non è solo una risorsa da sfruttare, ma un diritto da difendere.
Pace e disarmo: un altro tipo di sicurezza è possibile
Ci troviamo in un’epoca segnata da guerre, instabilità globale e nuove minacce alla pace. L’aumento delle spese militari, il silenzio sull’export di armi e la crescente militarizzazione della società ci preoccupano profondamente.
Chiediamo:
- un impegno concreto affinché la Regione abbia il coraggio di affrontare il tema del disarmo;
- che investa nel Servizio Civile Universale e nella cultura della pace;
- che promuova l’educazione ai diritti umani nelle scuole e nei quartieri;
- che si opponga alla diffusione dell’economia di guerra.
La sicurezza si costruisce attraverso la giustizia, non con le armi.
Giustizia sociale, giovani, scuola, cultura: mettere le persone al centro
Le disuguaglianze stanno aumentando. Molti giovani lasciano la nostra Regione perché non trovano opportunità, lavoro dignitoso e spazi per partecipare. La scuola si trova spesso a dover affrontare da sola (o con pochi altri enti) le povertà educative e le marginalità. Le politiche culturali, purtroppo, vengono spesso trascurate o usate a fini strumentali.
Chiediamo un impegno affinché la Regione:
- investa maggiormente nella scuola pubblica;
- supporti maggiormente i progetti educativi di comunità;
- incoraggi la partecipazione giovanile nelle decisioni pubbliche;
- riconosca la cultura come un bene fondamentale.
Vogliamo spazi per i giovani, luoghi di formazione e lavoro dignitoso, biblioteche e luoghi di cultura, piuttosto che centri commerciali.
Sanità pubblica e accessibile: un diritto universale, non una merce
La pandemia ci ha insegnato – o avrebbe dovuto insegnarci – che la sanità pubblica è un bene prezioso e vulnerabile. Eppure, oggi assistiamo a un progressivo smantellamento del sistema sanitario regionale: liste d’attesa interminabili, carenza di personale, privatizzazioni mascherate e disuguaglianze territoriali.
Chiediamo:
- una sanità pubblica, universale, vicina alle persone, che si concentri sulla prevenzione e non solo sulla cura, mettendo al centro la dignità delle persone e non i profitti. Vogliamo che la Regione investa nel servizio sanitario pubblico come strumento di equità sociale e che faccia attenzione alle infiltrazioni mafiose nel settore.
- che sia tenuta alta l’attenzione e attivate tutte le azioni possibili per il contrasto al gioco d’azzardo patologico, il problema delle dipendenze e del disagio sociale prodotti, specie nelle fasce più deboli della popolazione. Aggiornare e tenere sotto controllo le statistiche sul numero di apparecchi, consumi e spesa nel territorio; promuovere momenti di formazione e sensibilizzazione sul tema rivolti ai giovani e alla cittadinanza; adottare regolamenti e ordinanze che vincolino in modo più rigoroso l’individuazione dei luoghi sensibili; la determinazione delle distanze minime dai luoghi sensibili delle sale adibite al gioco d’azzardo; i limiti di orario di apertura delle sale adibite al gioco d’azzardo e dell’accensione degli apparecchi negli esercizi commerciali; i controlli sul rispetto delle regole;
- un welfare di comunità capace di rigenerare i territori e ridurre le ingiustizie sociali e ambientali garantendo la partecipazione e il coinvolgimento attivo degli enti del terzo settore e delle reti sociali nell’esercizio delle proprie funzioni di co-programmazione e co-progettazione degli interventi e dei servizi nei settori di attività di interesse generale;
- di adottare e rafforzare con maggiori investimenti gli strumenti di sostegno al reddito che consentano il soddisfacimento dei bisogni primari e la piena accessibilità ai servizi basici essenziali;
- di sostenere maggiormente le realtà sociali che promuovono pratiche di mutualismo sociale e di giustizia ecologica;
- di assicurare il diritto alla casa ed alla qualità dell’abitare;
- di incrementare percorsi di inclusione giovanile, attraverso l’utilizzo e l’accessibilità agli spazi pubblici di aggregazione, sport, studio e attività in collegamento tra la scuola ed il territorio.
Coerenza e responsabilità: gli impegni non sono solo slogan
A voi, candidate e candidati, non chiediamo promesse, ma impegni concreti. Impegni che siano coerenti nel tempo e che non vengano dimenticati il giorno dopo le elezioni. Chiediamo attenzione, studio, ascolto e serietà. Chiediamo che le tematiche qui menzionate – legalità, ambiente, pace, giustizia sociale, giovani, scuola, sanità – diventino temi fondanti di ogni futura decisione, e che ogni parola scritta nei programmi si traduca in azioni concrete.
Il nostro è un appello alla vostra responsabilità
Abbiamo Fame di Verità e Giustizia, come recita il nostro manifesto nazionale per il trentesimo anniversario di Libera.
Fame di una politica che serva il bene comune.
Fame di una Regione che non lasci indietro nessuno.
Fame di un futuro di pace, più giusto, equo e umano per tutti.
Noi ci siamo e continueremo a vigilare, a partecipare, a proporre. Ma ora tocca a voi con attenzione e fiducia nella forza della Democrazia ben rappresentata dalla Costituzione della nostra Repubblica che va salvaguardata, soprattutto quei primi dodici articoli con cui il dettato costituzionale richiama tutti i cittadini all’impegno per la realizzazione dei diritti universali degli esseri umani, nessuno escluso.
Pier Mario Fop, referente regionale di Libera Veneto
https://liberatestardi.websitefortest.uk/2024/09/21/veneto-la-variante-criminalita-prolifera-durante-la-pandemia/



