I Finanzieri del Comando Provinciale Roma hanno arrestato per evasione fiscale, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, due commercialisti, padre e figlio, riconducibili al clan Fasciani di Ostia, sul litorale romano. Tra i beni sequestrati, su ordine del Tribunale di Roma, due yacht, un elicottero, 16 tra auto e moto, oltre a 70 immobili, quote di 42 società e saldi attivi di oltre 200 conti correnti bancari, per un valore complessivo di oltre 55 milioni di euro. Disposto anche l’obbligo di firma dinanzi alla polizia giudiziaria per altri tre indagati e il divieto di esercizio dell’attività per due imprenditori. Grazie alle indagini svolte dai militari del II Gruppo di Roma, è emerso come i due commercialisti – consulenti di molte società, tra cui anche alcune riconducibili al clan Fasciani – proponessero ai propri clienti fidati, tra cui alcune importanti aziende operanti nel settore sanitario, di accantonare quote significative di utili inserendo, in contabilità, fatture per operazioni inesistenti, emesse da società costituite ad hoc. Con tale artifizio, i proventi derivanti dall’evasione fiscale venivano riciclati e, poi, reinvestiti su vari mercati anche grazie ad una ben strutturata organizzazione societaria
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