“Giovanni Falcone era un grande sportivo, credeva e praticava lo sport nelle sue diverse discipline, ne riconosceva l’importanza e il valore formativo nei giovani. Lo sport, amava dire – è una delle prime palestre in cui si applica la condivisione e il rispetto per le regole”. Così la sorella del magistrato, Maria Falcone, esprime “apprezzamento e gratitudine” per l’iniziativa che oggi portera’ il comitato 19 luglio, i cittadini e i tifosi del Palermo a portare la maglietta rosa nero sotto l’albero Falcone in via Notarbartolo a Palermo.
“Un gesto importante per prendere le distanze e ristabilire la posizione di tanti tifosi e cittadini che, certamente lontani dalle gravissime parole dell’ex capitano rosanero, Fabrizio Miccoli, sono rimasti basiti e addolorati da tanto gratuito disprezzo verso chi ha combattuto per difendere la nostra democrazia”
Maria Falcone aggiunge “Fabrizio Miccoli dovrà scusarsi non con lei ma con tutta la città di Palermo,i palermitani ed i tifosi che ha deluso”. Oggi in 4 ore di conferenza stampa l’ex bomber e capitano del Palermo, che intercettato al telefono con Mauro Lauricella, figlio di Antonino, “u scintilluni”, il boss mafioso della Kalsa arrestato l’anno scorso, insultava il magistrato Giovanni Falcone riferendosi a lui fra le altre con espressioni come “quel fango di Falcone”, ha provato a scusarsi davanti alle telecamere dei giornalisti.
Lacrime e scuse “alla Sicilia” Miccoli non spiega il senso delle sue frasi, che non costituiscono reato penale, ma che hanno suscitato le sdegno di tanti: dai tifosi, alla città di Palermo, fino alla Figc che ha aperto un’inchiesta parallela a quella della procura. “Quelle cose su Falcone non le pensavo” si è limitato a dire il fantasista che è stato sentito dai magistrati per estorsione e eccesso abusivo a sistema informatico.



