«La vendita dei beni confiscati alle
mafie in discussione in questi giorni nella legge Finanziaria
desta preoccupazione nei tanti giovani amministratori
quotidianamente impegnati nei propri territori nella lotta
contro il malaffare». È quanto rilevano Doriana Ribaudo,
Sergio Rizzo e Pasquale Granata, responsabili per Anci Giovane
in Sicilia, Calabria e Campania.
I rappresentanti degli amministratori under 35 puntano il
dito sulla norma della legge Finanziaria, attualmente in
discussione alla Camera, che affronta la nuova disciplina di
vendita dei beni confiscati alla mafia: «Questi beni –
affermano Ribaudo, Rizzo e Granata – non solo rischiano di
tornare nelle mani dei mafiosi, ma gli stessi beni, gestiti da
Associazioni di volontariato e concepiti come luoghi di riscatto
culturale, economico e sociale, hanno consentito che tantissimi
adolescenti non si riversassero sulla strada diventando nuova
manovalanza per la criminalità organizzata».
«La lotta alla Mafia può essere condotta in svariati modi,
ma – avvertono – occorre prima di tutto diffondere una coscienza
civica perchè questi luoghi sono importanti e tangibili
strumenti di diffusione di una cultura della legalità».
«I giovani amministratori, presenti in ogni Comune del
meridione, sono pronti ad essere interfaccia istituzionale della
loro generazione affinchè – concludono – i Comuni abbiamo un
ruolo importante nella gestione ed assegnazione dei
beni



