Dietro le proteste contro l’apertura
della discarica di Cava Vitiello a Terzigno c’è la presenza
della camorra che «soffia sul fuoco» per alimentarle.
Questo quanto affermato dal generale Mario Morelli,
responsabile dell’unità stralcio e della struttura
commissariale per l’emergenza rifiuti in Campania, nel corso
dell’audizione in commissione Ecomafie oggi a palazzo San
Macuto.
«La gente di Terzigno – spiega Morelli – legittimamente
protesta perchè nessuno vuole la discarica vicino casa. Ma
sotto sotto sono convinto che qualcosa ci sia. Non sono
d’accordo con il procuratore Lepore secondo cui la camorra non
c’entra». Anche perchè – aggiunge Morelli – «la Camorra ha
tutto da perdere con la costruzione di una discarica controllata
dall’esercito e con tutte le garanzie, ha interesse a non fare
per poter, per esempio, sotterrare rifiuti radioattivi». È
vero – puntualizza il generale – che «Lepore ha molti più
elementi di me, ma quella protesta mi sembra troppo organizzata:
spuntavano, incendiavano e scappavano. Non erano solo cittadini
che protestavano».
Quanto alla situazione del Consorzio unico – i cui lavoratori
non ricevono stipendio – Morelli dice che è «con le casse
vuote e i lavoratori non saranno pagati nè per settembre, nè
per ottobre, novembre e dicembre». Poi, «ci sono 2.150 persone
e 424 esuberi» che si dovranno individuare e portare a cassa
integrazione. Secondo il generale «la protesta si allargherà a
macchia e diventerà sempre più violenta. Il problema prima o
poi, e penso accadrà a breve, sfocerà in qualche disordine».
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