Grande successo di pubblico all’inaugurazione della mostra di Mauro Biani a Castiglioncello (LI)

Mostra biani

Il mondo raccontato da Mauro Biani, con il suo sguardo lucido intriso di “dolcezza umana” perché questo, come scrive Marco Damilano nell’introduzione del catalogo, è il suo tratto esistenziale e grafico.

Si è inaugurata sabato 12 luglio al Castello Pasquini di Castiglioncello la mostra “Il segno e l’impegno” organizzata dal comune di Rosignano Marittimo che raccoglie 89 opere di Mauro Biani, divise per macrotemi: persone, lavoro, altri mondi, migranti, democrazia, società, guerra e pace. Sei vignette, stampate su totem di grandi dimensioni, sono stati invece collocati nelle principali piazze delle frazioni del comune di Rosignano Marittimo.

“In un tempo in cui le immagini scorrono veloci e i confitti sembrano sempre più vicini e inevitabili, Mauro Biani ci invita a fermarci…- scrive il sindaco Claudio Marabotti, nel motivare la scelta della mostra- ogni  opera è una scossa alla coscienza, una sintsi mirabile e potente tra poesia e denuncia. L’arte di Biani non grida ma lascia il segno…ci costringe a non restare indifferenti”.

Tante, tantissime persone sono arrivate, in occasione dell’inaugurazione, ad accogliere il vignettista, per visitare con lui la mostra dei suoi disegni stampati su grandi pannelli di forex, ed esposti con una particolare illuminazione che ne valorizza la visione. Viste così, tutte insieme, una di seguito all’altra, le vignette arrivano come un pugno allo stomaco, con una forza inaspettata, a raccontarci la nostra contemporaneità.

Ci sono le vignette dedicate alle persone o, meglio, alla memoria legata alle persone, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Pippo Fava, Mauro Rostagno, don Milani, Oscar Arnulfo Romero, Giovanni Falcone, Placido Rizzotto, Angelo Vassallo, c’è Aldo Cervi e ci sono Papa Francesco, Liliana Segre, Giuseppe Di Vittorio, Iole Mancini, padre Dall’Oglio e ci sono Andy Rocchelli, Alex Langer e Alberto Trentini, il cooperante ancora prigioniero in Venezuela.

Ci sono poi tanti bambini protagonisti delle vignette di Mauro Biani, i bambini che grazie a lui hanno diritto di dire la loro e di fare quelle domande che sembrano semplici, così ovvie alle quali qualcuno dovrebbe dare risposte. Perché li lasciamo affogare in mare? Perché, se uno uccide una persona viene messo in prigione ed è un omicida e se invece uno uccide un milione di persone è un eroe di guerra? C’è la bambina che guarda il papavero rosso, che svetta, alto, è il fiore del partigiano, ma anche il tratto distintivo di Biani. E sopra di lei la poesia di Danilo Dolci “Ciascuno cresce solo se sognato”.

“Ogni mattina- scrive nel catalogo Carlo Verdelli, il direttore che lo portò a Repubblica- una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre veloce altrimenti il leone…ogni mattina Biani si sveglia e sa che dovrà produrre almeno una vignetta, qualche volta anche due. Ma il panico da foglio bianco, dice lui, non sa cosa sia.  C’è così tanto di cui occuparsi e preoccuparsi…La satira può colpire alto, basso, allo stomaco o all’intelletto. Quella di Biani va al cuore.”

La mostra, a ingresso libero, resterà aperta tutti i giorni dalle 18 alle 23 fino al 31 agosto (chiusa nei giorni in cui sono previsti gli spettacoli del Castiglioncello Festival)

Il catalogo curato da Elisabetta Cosci con i contributi di Carlo Verdelli e Marco Damilano, è edito da All Around.

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