I familiari di Antonino Agostino e Ida Castelluccio – i sigg.ri Annunziata, Flora e Salvatore Agostino – hanno deciso di adire la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo per la persistente e ingiustificata inerzia dello Stato italiano nel garantire verità e giustizia sull’omicidio dei loro cari, avvenuto nel 1989.
Dopo oltre trentacinque anni, quattro richieste di archiviazione, numerose opposizioni e proroghe d’indagine, la mancanza di un accertamento definitivo della responsabilità penale rappresenta, secondo i ricorrenti, una grave violazione degli obblighi previsti dall’art. 2 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.
La Corte EDU ha ritenuto ammissibile il ricorso e lo ha formalmente iscritto, riconoscendo la rilevanza delle questioni sollevate. Si tratta di una tappa fondamentale per i familiari, che da decenni attendono un percorso di verità e giustizia, e che oggi vedono finalmente aprirsi uno spiraglio concreto nella sede sovranazionale.
I familiari sono assistiti dagli Avvocati Vincenzo Ragazzi, Massimo Ferrante e Giovanni Romano.
L’Avv. Vincenzo Ragazzi ha dichiarato: «Siamo felici e soddisfatti che presso la CEDU le nostre richieste abbiano avuto un primo favorevole accoglimento. Naturalmente il percorso è ancora lungo, ma siamo fiduciosi».
La famiglia Agostino dichiara di essere sollevata da questa prima importante decisione: «Siamo fiduciosi che la CEDU ci possa finalmente dare un barlume di giustizia. Proseguendo sulle orme dei nostri genitori, continuiamo con la stessa forza e dignità per dare giustizia a nostro fratello Nino e a nostra cognata Ida. Abbiamo sempre riposto la nostra massima fiducia in quei valorosi uomini dello Stato che si sono spesi con il massimo impegno per garantirci quel diritto alla giustizia che, purtroppo, ci è stato negato per troppo tempo.»



