La Conferenza Nazionale dei Garanti Territoriali promuove un’iniziativa per sollecitare azioni urgenti sul sistema carcerario italiano, in risposta al silenzio istituzionale e all’aumento dei suicidi nelle carceri.
Il 3 marzo 2025, alle ore 11, la Conferenza Nazionale dei Garanti Territoriali delle persone private della libertà personale organizza una mobilitazione pacifica per sollecitare interventi urgenti sul sistema carcerario italiano. L’iniziativa è stata motivata da un “silenzio assordante” che coinvolge tanto la politica quanto la società civile, nonostante gli appelli ripetuti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a rispettare la dignità dei detenuti.
Riflessione nelle aule penali – Nel corso della mobilitazione, i Garanti Territoriali invitano a una riflessione nelle aule penali, durante la quale verrà letto un documento contenente proposte giuridiche concrete per migliorare le condizioni di vita nelle carceri. L’obiettivo di questa azione è sensibilizzare l’opinione pubblica su una questione di grande attualità, ulteriormente aggravata dall’allarmante numero di suicidi e morti non accidentali che si verificano all’interno degli istituti penitenziari.
Collaborazione tra istituzioni – Il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Provincia di Avellino ha evidenziato l’importanza di una maggiore collaborazione tra gli enti competenti, tra cui il carcere, l’UEPE, il Tribunale di Sorveglianza, l’ASL e il PRAP, al fine di affrontare le criticità del sistema penitenziario italiano. A tal proposito, viene richiamato l’articolo 27 della Costituzione, che stabilisce il divieto di trattamenti contrari al senso di umanità e l’obbligo di promuovere la rieducazione del condannato.
Un appello alla società civile – “Il carcere restituisce, sta alla società avere attenzione che ciò che viene indicato nella Costituzione sia concretamente attuato”, ha dichiarato il Garante, lanciando un appello alla società civile per un impegno attivo nella difesa dei diritti dei detenuti. La mobilitazione del 3 marzo rappresenta un’opportunità per riportare al centro del dibattito pubblico la questione carceraria e chiedere azioni concrete per garantire un sistema penitenziario più umano e rispettoso dei diritti fondamentali.
Fonte: Ansa
“Nulla cambia”. La protesta dei Garanti dei diritti dei detenuti
Sono passati due mesi dal discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha richiamato tutti al rispetto della dignità di ogni persona e dei suoi diritti anche per chi si trova in carcere. Ma nulla è cambiato. Ecco perché i Garanti regionali, provinciali e comunali delle persone private della libertà, hanno indetto per il 3 marzo una mobilitazione nazionale: “Abbiamo il dovere di agire qui e ora. C’è un silenzio assordante da parte della politica e della società civile sul carcere. Chiediamo soluzioni giuridiche immediate sia alla politica che all’Amministrazione penitenziaria attraverso provvedimenti che riducano il sovraffollamento e migliorino le condizioni di vita dentro le carceri. Alla società civile chiediamo invece una sensibilità che superi la visione carcero centrica”.
“È solo dall’ascolto dalle parole di chi vive il carcere (operatori, detenuti, volontari) che si può cogliere l’estremo livello di sofferenza ingiustificata ormai raggiunto. Abbiamo bisogno di trovare soluzioni, possibilmente rapide e che prescindano il più possibile da pregiudizi fonte di risposte magari efficaci nel breve ma controproducenti nel medio e lungo periodo”.
Ecco le richieste
- L’approvazione urgente di misure deflattive del sovraffollamento per chi deve scontare meno di un anno di carcere. Siamo convinti altresì che occorre al più presto promuovere una norma per l’aumento dei giorni di liberazione anticipata speciale, prevedendo uno sconto di ulteriori 15 giorni a semestre.
- L’accesso alle misure alternative ai detenuti, in particolare per quei 19.000 mila che stanno scontando una pena o residuo di pena inferiore ai tre anni e si trovano in una posizione di poter accedere.
- L’attuazione della circolare sul riordino del circuito della media sicurezza per quanto riguarda la chiusura delle sezioni ordinarie (DAP circ. n. 3693/6143 del 18 luglio 2022), visto che la maggior parte dei detenuti si trova a trascorrere circa 20 ore in celle chiuse. È necessario garantire diverse attività trattamentali: progetti di inclusione socio-lavorativa, attività culturali, ricreative, relazionali.
- Garantire l’affettività in carcere. La Conferenza nazionale dei Garanti territoriali si chiede come la politica, i singoli direttori delle carceri, i magistrati di sorveglianza, intendono agire per l’attuazione della sentenza della Corte costituzionale n. 10 del 2024 in tema di tutela del diritto all’affettività delle persone detenute e del diritto a colloqui riservati e intimi (senza controllo visivo). Occorre da subito, aumentare le telefonate e le videochiamate, soprattutto in casi specifici, perché questo rappresenta un ulteriore modo per tutelare l’intimità degli affetti dei detenuti. Inoltre, occorre che la Magistratura di Sorveglianza si impegni ad aumentare i giorni di permesso premio per i ristretti.
- Superamento circolari dei P.R.A.P. che restringono l’acquisto, il possesso e la ricezione di oggetti e generi alimentari. Si fa riferimento in tali circolari a un elenco di generi alimentari ed oggetti non consentiti all’ingresso, ma acquistabili al sopravvitto con prezzi maggioritari.
Fonte: AGI, Agenzia Italia



