Lo sciopero generale per Gaza, che ha coinvolto migliaia di cittadini in tutto il territorio italiano, ha visto la partecipazione di tanti giovani e giovanissimi. Un atto politico, oltre che solidale, di profonda responsabilità civica.
Aderire a questa giornata di mobilitazione era doveroso. Una presa di posizione netta contro l’ingiustizia, contro la violenza e contro il governo che ha finora taciuto di fronte alle sofferenze di un popolo dimenticato o ignorato dalla narrazione ufficiale.
In questa mobilitazione, una delle immagini più forti è proprio la presenza di tanti giovani.
Vederli scendere nelle piazze, manifestare per la pace e per il popolo palestinese, riempie il cuore di speranza.
Questi ragazzi, consapevoli delle responsabilità politiche degli adulti, dimostrano di avere un’acutezza di spirito e una consapevolezza sorprendente, che va riconosciuta.
Non è necessario essere esperti di politica internazionale per capire che quello che sta accadendo a Gaza va ben oltre qualsiasi giustificazione: è fuori da ogni umanità e contraddice i principi fondamentali del diritto internazionale.
La loro presenza, i loro visi determinati e il loro desiderio di giustizia sono un segnale forte, fortissimo: i giovani capiscono che il silenzio e la passività ci rendono complici del massacro. E loro non vogliono esserlo. Cercano strumenti per opporsi, per sostenere i diritti di un popolo sopraffatto che non possono essere calpestati senza conseguenze.
È come se, attraverso queste manifestazioni, la società stesse cercando di riscoprire una voce collettiva, un modo per dire basta alle brutalità e alle guerre che distruggono vite innocenti.
In un momento storico in cui le notizie di sofferenza e di distruzione si susseguono senza sosta, questa giornata di astensione dal lavoro e di impegno civile ci ricorda che la responsabilità di reagire spetta a tutti: cittadini, istituzioni e comunità internazionale. Tutti devono acquisire la consapevolezza che i diritti umani non sono negoziabili, e che nessuno può dimenticare o ignorare il dramma del popolo palestinese. Il nostro impegno, anche nel piccolo, conta.
È attraverso manifestazioni come queste, pacifiche e condivise, che si alimenta la speranza di un futuro più giusto e pacifico. La piazza bella di Roma, nulla ha a che fare con i violenti che hanno cercato di rovinare una festa straordinaria.
La notizia di oggi è che le manifestazioni per la Palestina hanno registrato una partecipazione straordinaria, aldilà delle attese dei sindacati di base e le organizzazioni studentesche che le hanno convocate via social e con le proprie forze comunicative.
Eppure, statene certi, le prime pagine di domani saranno dedicate solo a quelle poche decine di teppisti che a Milano hanno dato vita ad azioni violente e ingiustificabili.
Della solidarietà concreta, quella che si traduce in parole, azioni e scelte quotidiane, contribuendo a costruire una realtà in cui il rispetto dei diritti umani sia un pilastro imprescindibile, non parlerà nessuno.
Ma resta un fatto che nulla può oscurare: lo sciopero per Gaza ha marcato un passaggio fondamentale: la dignità di ogni individuo deve essere tutelata. I ragazzi oggi in piazza chi hanno mostrato che il coraggio di manifestare la propria rabbia e il proprio desiderio di giustizia è un valore da custodire e trasmettere. La solidarietà dei giovani e di tutta la comunità italiana è un segnale di speranza: un passo importante verso un mondo più umano e più giusto.
Fonte: Articolo 21
https://liberatestardi.websitefortest.uk/2025/09/22/i-ragazzi-per-gaza-lanima-bella-dello-sciopero-generale/
L’Italia in piazza per Gaza, riuscito lo sciopero generale per dire stop al genocidio



