Il boss mafioso Salvatore Miceli, inserito nell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi d’Italia, corriere.it/cronache/09_giugno_21/arresto_boss_miceli_f6a9d3ae-5e35-11de-8c08-00144f02aabc.shtml” target=”_blank”>arrestato dieci giorni fa in Venezuela, è stato estradato martedì in Italia. Lo ha reso noto il ministro degli interni venezuelano, Tareck El Aissami.
RE DEL NARCOTRAFFICO – Il boss è considerato un elemento di
spicco del narcotraffico internazionale. Era ricercato dal 2001, in
seguito a una condanna per associazione mafiosa e traffico
internazionale di stupefacenti divenuta definitiva. L’indagine che ha
portato all’individuazione e alla cattura di Miceli è stata coordinata
dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. Nel maggio del 2003
la polizia aveva arrestato, nell’ambito di un’operazione antidroga,
anche la moglie di Miceli, Veronica Dudzinski, e i figli Ivano e Mario.
Il boss di Salemi era stato inoltre intercettato nel 2000 con Pino
Lipari, il «consiglior» di Bernardo Provenzano, che lo «investiva»
ufficialmente per gestire un traffico internazionale di stupefacenti.



