Il faccia a faccia Meloni-Schlein non serve a niente.
Giorgia Meloni, che ha perduto di brutto le elezioni regionali, cerca di sfuggire dalla strettoia in cui si è andata a cacciare, sollevando l’ennesimo polverone per dimostrare di essere la più furba la più scaltra la più bella – politicamente parlando – del reame. Come?
Dettando le sue condizioni per il faccia a faccia con Elly Schlein, segretaria del PD, il partito che nel campo dell’opposizione ha preso la percentuale più alta di voti.
Gli esponenti di centro destra, da Giubilei a Donzelli, riconoscono infatti a Giorgia Meloni lo scatto della “statista” per aver tirato in ballo Giuseppe Conte, capo dei 5 stelle, il quale ha pensato bene di dare la sua disponibilità a salire sul ring per un match in cui la sua presenza non era prevista.
E alla scaltra Giorgia, che i faccia a faccia con l’opposizione non li sa reggere, visto che si terrorizza persino alla presenza dei giornalisti, non è parso vero di poter dire che a sinistra il leader devono ancora trovarlo. Quindi non se ne fa niente, ma non per colpa sua. Naturalmente.
Che deve fare, a questo punto, la Schlein?
È sin troppo ovvio.
Deve continuare a fare quello che ha fatto in questi mesi e che le ha consentito di stravincere le elezioni.
Ne consegue, a nostro modestissimo parere, che non deve ascoltare le sirene televisive che in queste ore la spingono a salire sul ring. Speriamo che i tanti consiglieri che le sgomitano attorno le diano lo stesso consiglio. Ma non ci giureremmo.
A che serve adesso un faccia a faccia? A niente. Visto che, salvo capovolgimenti di fronte, si voterà fra un paio d’anni.
Dopo aver incassato la sonora batosta elettorale, i tre atti della Meloni (e della compagine governativa di centro destra) sono stati: il dietro front sulle misure legislative contro il femminicidio; la riproposizione a tamburo battente del premierato; il cambiamento della legge elettorale.
Non è forse questo il programma di chi ha paura, avendo capito che la luna di miele con gli elettori è ormai giunta al capolinea? Non ci vuole molto per capire che il polverone sollevato in queste ore sul faccia a faccia è l’ennesimo modo per parlar d’altro. C’è un tempo per ogni cosa.
Chi sarà il leader del centro sinistra o campo largo che sia? Concordiamo con quanto detto l’altra sera da Goffredo Bettini (PD) intervistato da Corrado Formigli: si vedrà a tempo debito, c’è un tempo per ogni cosa.
Forse, in questo momento, sarebbe più bello vedere milioni di donne scendere in piazza contro il voltafaccia della destra sul femminicidio.
Il trucco e il cerone possono attendere.
Fonte: Antimafia DUEMILA
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