Iran: tra ingiustizie e bombe

Cover amnesty iran

Mentre il mondo guarda con speranza al fragile cessate il fuoco tra Israele e Iran, le persone detenute nelle carceri iraniane per motivi politici sentono ancora più fortemente la paura che le loro ingiuste condanne a morte possano essere eseguite da un momento all’altro.

Nel 2023, Verisheh Moradi, dissidente appartenente alla minoranza curda oppressa in Iran, è stata arrestata con violenza da agenti del ministero dell’Intelligence e incriminata per reati che includono “appartenenza a gruppi di opposizione” e “ribellione armata contro lo Stato”. Nel 2014, però, l’attivista si trovava nel nord-est della Siria, a Kobane, per combattere contro Da’esh (Stato islamico) e ha sempre negato di aver imbracciato le armi in Iran.

Dal maggio 2024 Verisheh Moradi è stata trasferita dal reparto femminile della prigione di Evin, il cui ingresso è stato bombardato dall’esercito israeliano pochi giorni fa. Lo scorso novembre è stata condannata all’impiccagione.

Il suo appello è in attesa di giudizio presso la Corte suprema. Aiutaci a fermare la sua esecuzione. Diciamo NO alla pena di morte!

Firma l’appello!

Amnesty International Italia