Il buio e il silenzio possono coprire i crimini peggiori. Per questo la libertà di stampa, di parola e il lavoro giornalistico in alcune parti del mondo sono costantemente a rischio di essere cancellate.
Se nella Federazione russa non esistesse il giornalismo indipendente, uno degli articoli di Elena Milashina potrebbe apparire come lo vedi in alto. Elena Milashina è una delle penne di Novaya Gazeta, il giornale su cui scriveva anche Anna Politkovskaja.
La giornalista da molti anni denuncia violazioni dei diritti umani e impunità in Cecenia. Con i suoi articoli ha parlato di rapimenti, torture e omicidi delle persone Lgbtqia+ cecene e ha criticato la gestione della pandemia da Covid-19.
In poche parole: Elena ha fatto il suo lavoro.
In risposta è stata aggredita, diffamata dalle autorità e persino minacciata di morte dal presidente ceceno con un video su Instagram.
Raccontare la verità è l’unico modo per far conoscere a cittadini e cittadine cosa accade nel mondo, e può fare la differenza.
Così come la differenza puoi farla tu con la tua firma e far sì che persone come Elena vengano protette e tutelate.



