“La lotta alle mafie e corruzione deve essere al centro del pensiero e dell’azione politica”

Rando ciotti modena

“Lotta alle mafie e corruzione al centro della politica”. È il titolo della Festa nazionale de l’Unità su legalità e contrasto alle mafie che si è conclusa la sera di domenica scorsa, 14 settembre, all’interno della Festa provinciale de l’Unità di Modena che l’ha ospitata.

I contenuti

La Festa nazionale sulla legalità e contrasto alle mafie e corruzione è stata una tre giorni intensa di dibattiti, assemblee e riflessioni che hanno affrontato il tema dell’illegalità e della mafie sotto numerosi e diversi aspetti (vedi programma allegato con link degli audio video dei dibattiti): da quello delle infiltrazioni negli enti locali e nelle istituzioni in generale a quello dei costi parassitari per l’economia, l’industria e il lavoro; da quello degli strumenti di contrasto esistenti e da creare o migliorare a quello della questione culturale e di formazione contro le mafie e l’illegalità.

Il tutto in un ricco e articolato programma che prevedeva dibattiti, presentazioni di libri, esibizioni musicali di artisti impegnati e assemblee di dirigenti e referenti nazionali e locali di partito e del mondo associativo, delle imprese ed economia, del cooperativismo e della cultura.

Hanno quindi dialogato sullo stesso palco parlamentari, sindaci, dirigenti di partito e associazioni, giornalisti, scrittori, parenti delle vittime delle mafie, imprenditori, intellettuali.

I numeri

Si sono alternati nell’arena della Festa, in cinque dibattiti e una assemblea nazionale, circa cinquanta relatori.

La platea complessiva di presenze in sala è stimata in circa 1500 persone, con una media di 300 persone a dibattito che hanno seguito le diverse discussioni, concluse con l’incontro di chiusura della Festa al quale ha partecipato don Luigi Ciotti e che ha registrato il picco di presenze con quasi 600 persone nell’arco delle due ore di dibattito.

Il senso politico

Il senso politico della Festa, fortemente voluta dalla Responsabile nazionale Contrasto alle mafie, Legalità e Trasparenza del PD, Enza Rando, con il convinto sostegno della Segretaria Elly Schlein (che lo ha anche sottolineato nel suo comizio di chiusura a Reggio Emilia), è stato quello di evidenziare come la lotta alle mafie e alla corruzione sia centrale nella politica, attraverso l’impegno quotidiano a far vivere i valori costituzionali e la democrazia.

Proprio in questa direzione, la senatrice Rando ha voluto tenere l’insieme delle discussioni, di approfondimento e di alto profilo, in un contesto di visibilità nazionale.

L’obiettivo organizzativo

L’obiettivo organizzativo, partendo da questa Festa voluta in continuità con il seminario nazionale del 24 febbraio scorso (Lotta alle mafie e alla corruzione al centro della politica. Far vivere i valori della Costituzione), è quello di accelerare, rafforzare e coordinare il lavoro del Partito a ogni livello territoriale, costruendo una rete del PD più fitta e strutturata.

Una rete che sia poi capace non solo di fare una mappatura e analisi differenziata della criminalità nelle singole realtà, ma di condividerne poi esperienze, strumenti e politiche di contrasto, in modo da penetrare nella parte sana della società e organizzare un movimento di massa nazionale contro le mafie, partendo dal piano culturale.

Anche attraverso la formazione politica dei dirigenti a tutti i livelli del Partito, degli amministratori, dei Giovani Democratici e dei singoli iscritti al PD. Perché il contrasto alle mafie si può fare soprattutto se c’è una solida e diffusa cultura della legalità, se si assume la legalità come un comportamento e non solo come un dovere nei confronti delle leggi.

“La lotta alle mafie e corruzione – dichiara Enza Rando, responsabile Legalità e lotta alle mafie del Partito Democratico – è lotta per l’affermazione di principi costituzionali e quindi deve essere al centro del pensiero e dell’azione politica.

Perché la politica ha la più altra responsabilità, quella di dare gli strumenti migliori alle forze dell’ordine e alla magistratura per contrastare le vecchie e nuove condotte e forme della criminalità organizzata mafiosa, ma deve anche consegnare un modello culturale e sociale che combatta le ingiustizie sociali, le nuove e vecchie povertà, tutelando e rafforzando i diritti sociali. Perché dove ci sono questi valori forti, le mafie non trovano alcun terreno.

Per il PD, quindi, la lotta alle mafie, alla corruzione e alle ingiustizie sociali oggi è al centro del pensiero e azione politica. Ma ognuno di noi deve fare la propria parte: la politica in primis, ma anche il mondo del lavoro, dell’impresa, delle professioni, della scuola e università, dell’associazionismo e dell’informazione. Dobbiamo essere partigiani della legalità e della responsabilità”.


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