«Il orsatti.info/archives/tag/g8″ class=”st_tag internal_tag” rel=”tag” title=”Post marcati con g8″>G8
è la, un pezzo di città, esterno, chiuso. Non ci riguarda. L’unica cosa
che speriamo e che sia un’occasione per far ripuntare i riflettori su
L’Aquila, ma stavolta in maniera corretta, su quello che sta succedendo
qui davvero». Il sindaco de L’Aquila Massimo Cialente, accompagnato
solo da un vigile urbano, è confuso fra i 5.000 cittadini del capoluogo
abruzzesi che con una silenziosa fiaccolata si sono ripresi la notte
per commemorare il terzo mese dalla scossa del 6 aprile. È con i suoi
concittadini, arrabbiato e deluso come loro, e forse con qualche dato
in più per essere alterato visto il ruolo che ricopre. «Forse l’errore
che abbiamo fatto è stato
quello di mantenere un profilo istituzionale senza alzare polemiche e
rendere pubbliche le tante divergenze e i tanti dubbi che sorgevano di
volta in volta appena finita la fase dei primi soccorsi. Forse l’hanno
presa come una posizione di incapacità o di passività. Ma così non è
stata, e non è».
Cosa si è rotto fra amministratori, e in particolare il comune de L’Aquila, e il governo?
Quando c’è qualcuno che va in giro per i campi a dire che abbiamo già
ricevuto i soldi e che siamo noi delle amministrazioni locali a
rallentare tutto, è evidente che diventa davvero difficile mantenersi,
per responsabilità, su un livello puramente istituzionale. Prima di
tutto ci hanno estromesso da ogni decisione ponendoci sotto due
commissari, Bertolaso e il presidente della Regione Chiodi. Poi… Sarò
chiaro. Io ho ricevuto solo 20 milioni di euro 6 giorni fa, un
finanziamento relativo agli indennizzi delle case di tipo A, ovvero
quelle che necessitano solo di piccole riparazioni per essere
abitabili. Ripeto: 20 milioni sei giorni fa. E basta. E non posso
neanche spenderli se Chiodi non emette il prezzario. Notare che aveva
la possibilità di farlo da più di un mese visto che il provvedimento
relativo è datato 25 maggio. Ora dice che lo farà questa settimana.
Vedremo. E non dimentichiamoci, comunque, che 20 milioni di euro sono
una goccia in un oceano.
E poi la questione delle tasse.
Ecco, la storia delle tasse è proprio la sentenza a morte di questa
città. Non sono state sospese, non sono state spostate avanti negli
anni. Rendiamoci conto che per l’Umbria e per le Marche le tasse del
periodo dell’emergenza, e al 40%, sono state versate poche settimane
fa. Dodici anni dopo. Noi invece le ripagheremo a partire dal primo
gennaio 2010. Otto mesi dopo.
Si sta rischiando uno svuotamento della città?
Si. Il rischio è questo.
Si parla del più grande cantiere d’Europa in piedi in questo momento a L’Aquila. È davvero così?
Assolutamente no. C’è un piccolo cantiere. Potenzialmente lo è, ma è
partito davvero poco. E bisogna capire quali interessi si muoveranno
quando partirà. Quali saranno i soggetti che ne usufruiranno
economicamente, quali imprese, quali settori economici. Anche su questo
noi aquilani rischiamo di essere esclusi. Onestamente, diciamocelo, a
novembre solo una piccola parte degli aquilani avrà un tetto sulla
testa con il piano Case. Per il resto ci sarà un secondo esodo verso la
costa con una città che, lo vedete, è ormai una città fantasma. Poi
dicono che si useranno gli appartamenti sfitti. Ma anche qui ho dei
miei dubbi, anche perché molti di questi appartamenti hanno bisogno
comunque di riparazione anche se sono di categoria A. Bisognava
muoversi prima, coinvolgendo i proprietari. Cosa che non è avvenuta
forse proprio perché lo avevamo proposto noi locali. Ci si sta muovendo
lentamente. Troppo lentamente.
Sta ricevendo molti attacchi, sindaco, anche sul piano personale.
Parliamo dell’accusa di essere uno sfollato di lusso? Un bell’attacco, falso, che mi era stato
addirittura annunciato se non prendevo un atteggiamento diverso. Io
quando sono a L’Aquila dormo in un camper. La prima settimana in auto.
La mia famiglia è in un campeggio, nei bungalow. Addirittura da un
campeggio nei primi giorni siamo stati cacciati perché abbiamo dei cani
e il regolamento vietava la presenza di animali. Ma fossero solo quelli
gli attacchi. Ho capito perfettamente che sono pro tempore, che si farà
di tutto per farmi saltare nei prossimi mesi.
*da Terra – 7 Luglio 2009



