Libera, familiari delle vittime delle mafie contro nomina Cammarata all’Agenzia per i beni confiscati alla criminalità organizzata

Agenzia per i beni confiscati (Fonte: Reggiotv)

“Un politico che è stato indagato per reati come truffa, falso, abuso d’ufficio, inquinamento di acque e disastro ambientale e che per alcuni di questi reati è stato condannato, in primo grado, a tre anni di reclusione lo scorso aprile 2013, non possiede a nostro avviso quei requisiti indispensabili, di assoluta trasparenza e di irreprensibilità, che invece devono caratterizzare chi svolge un lavoro così delicato ed importante, come quello affidato a chi deve curare il destino dei beni sottratti alle mafie”. Così i familiari  delle vittime delle mafie, aderenti a Libera, spiegano in una lettera inviata al  direttore dell’Agenzia per i beni confiscati alle mafie, il prefetto Giuseppe Caruso, il loro dissenso sull’assunzione dell’ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata.

La notizia e’ stata resa nota qualche giorno fa e ha scatenato molte critiche. Nella lettera inviata a Caruso i familiari ossevano una palese contraddizione:  “… siamo stanchi di commemorazioni e frasi di circostanza in occasione di stragi, omicidi eccellenti o anniversari importanti, cui fanno da contraltare incarichi, nomine e promozioni a personaggi che devono rispondere in sede giudiziaria di accuse, come quelle contestate all’ex sindaco di Palermo, particolarmente gravi per chi ha ricoperto incarichi pubblici ed è chiamato a svolgere funzioni così delicate – scrivono. Vale per tutti la presunzione d’innocenza fino a condanna definitiva ma valgono a nostro avviso ancora di più tutti quei principi che rendono inopportuna la decisione di acconsentire al distacco dell’ex sindaco Cammarata presso l’Agenzia da Lei guidata”.

Quella dei familiari delle vittime delle mafie e’ anche una richiesta diretta: “confidando nella sua attenzione e nella sua sensibilità, consapevoli del fatto che in questa vicenda hanno pesato anche disposizioni superiori, di riconsiderare questa scelta e di evitare che l’inserimento di Diego Cammarata, condannato in primo grado per falso e abuso d’ufficio, nell’organico dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati finisca per rappresentare una nuova ferita anche nei nostri confronti”