E’ cominciato poco dopo le 10, al palazzo di giustizia di Palermo,
l’interrogatorio del governatore siciliano Raffaele Lombardo. Il
presidente della Regione viene sentito come persona informata dei fatti
dal procuratore Francesco Messineo, dall’aggiunto Antonio Ingroia e dal
pm della Dda Francesco del Bene.
E’ stato lo stesso Lombardo a
chiedere di essere sentito dai magistrati. Al centro
dell’interrogatorio i rapporti tra il governatore e l’architetto
Giuseppe Liga, considerato il successore dei boss Lo Piccolo alla guida
del mandamento mafioso di San Lorenzo. Dall’inchiesta che ha portato
all’arresto di Liga è emerso che il presunto capomafia, che all’epoca
era segretario del Movimento cristiano lavoratori, incontrò Lombardo
nella sede della Presidenza della Regione prima delle Europee. In quel
momento, l’insospettabile boss, era un professionista incensurato e
impegnato in politica.



