“Lo Stato è dalla parte dei magistrati e metterà a disposizione tutti i mezzi tecnologici e di sicurezza per salvaguardare la loro vita”. Lo spiega il ministro dell’Interno e vicepremier Angelino Alfano, a conclusione della riunione della Commissione nazionale antimafia, tenutasi nella Prefettura di Milano, riferendosi, in particolare, al caso del pm Nino Di Matteo, che non ha potuto partecipare alle udienze meneghine del processo sulla trattativa Stato-mafia, a causa delle minacce del boss di cosa nostra, Totò Riina, detenuto nel carcere di massima di sicurezza di Opera. “Ogni attacco ai magistrati”, continua Alfano, “è un attacco allo Stato” e avverte i detenuti mafiosi al 41 bis che “se provano a far uscire, ancora, informazioni o comunicazioni, dalle carceri, lo Stato è pronto a inasprire, ancora di più, il regime del carcere duro”. “Non avremo nessuna timidezza”, conclude il vicepremier.
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