Mafia, colpo “al cuore” della famiglia Messina Denaro

Aziende commerciali, immobili e autovetture di valore, sono stati sequestrati oggi dalla Dia di Trapani a conclusione di indagini coordinate dal pm della procura di Marsala Dino Petralia, su intestazioni fittizie di beni che sarebbero state compiute da un pezzo grosso della mafia belicina, Gaspare Como cognato del latitane Matteo Messina Denaro. Stavolta il colpo messo a segno da magistratura e direzione investigativa antimafia, e’ andato dritto a colpire il cuore della famiglia di Matteo Messina Denaro il super latitante capo della cupola trapanese ricercato dal 1993. Gaspare Como, 45 anni, pregiudicato per associazione a delinquere ed estorsione, ex sorvegliato speciale, in questo procedimento e’ indagato con la moglie, Bice Messina Denaro, sorella del boss latitante e ancora con le sorelle Valentina e Giovanna Como e con un commerciante di auto Gianvito Paladino. 

L’ammontare del sequestro è pari a 500 mila euro.Tutti gli indagati rispondono, a vario titolo, in concorso tra loro, vedel reato di intestazione fittizia di beni. Centro delle attivita’ illecite di Como sarebbe stato un negoIo da lui aperto a Castelvetrano una fiorente attività commerciale, sotto l’insegna “Il Mercatone”. Como si e’ pero’ tradito con i movimenti bancari, addirittura la Dia avrebbe scoperto firme apocrife su documentazione di vario genere apposte dallo stesso Como per conto dei fittizi intestatri. I beni sottoposti a sequestro, anche appartamenti di lusso, auto sportive e un Suv da 60 mila euro sono tutti localizzati a Castelvetrano.