L’indagine aveva già portato all’arresto, per associazione mafiosa e porto e detenzione illegale di armi da fuoco, di Cosimo Di Forte, Patrizio Calabrò, Salvatore Lombardo, Calogero Ferrara, Gioacchino Mastrosimone, Salvatore Mastrosimone, Liborio Gianluca Pillitteri, Enzo Mancuso, Maria Indorato e Giuseppe Taverna, fermati nel dicembre scorso. Secondo gli investigatori «il gruppo criminale con a capo Di Forte aveva intenzione di compiere una serie di omicidi di esponenti di primo piano di Cosa Nostra di San Cataldo e Sommatino per prendere il controllo delle attività criminali nei due comuni e costituire un nuovo mandamento. Nel frigorifero sotterrato i carabinieri hanno trovato 3 fucili da caccia, una pistola calibro 8 un serbatoio per mitragliatore Kalashnikow, proiettili. Le indagini sono cominciate dopo l’omicidio di Salvatore Calì e l’agguato a Stefano Giuseppe Mosca, entrambi imprenditori nel settore delle onoranze funebri.
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