Nelle motivazioni della sentenza con cui i giudici milanesi hanno
condannato l’avvocato inglese David Mills per corruzione in atti
giudiziari sono ripercorse le accuse mosse al legale, coimputato di
Silvio Berlusconi per il quale il processo è stato sospeso in attesa
che la Consulta valuti la costituzionalità del Lodo Alfano. Nel
processo per la corruzione nella Guardia di Finanza: – Mills ‘avrebbe
”omesso di dichiarare, pur specificatamente interrogato, che la
proprietà delle società off-shore del Fininvest B Group faceva capo
direttamente e personalmente a Silvio Berlusconi”; – di aver”omesso di
riferire la circostanza del colloquio telefonico con Silvio Berlusconi
nella notte di giovedì 23 novembre 1995, avente quale argomento la
società All Iberian e il finanziamento illegale di 10 miliardi di lire
erogato da Berlusconi tramite All Iberian a Bettino Craxi”. – di aver
“dichiarato circostanze false in ordine al compenso di circa un milione
e mezzo di sterline ricevuto una tantum nel 1996 a seguito di accordi
con Silvio Berlusconi – compenso qualificato come ‘dividend’ e tenuto
bloccato fino al 2000 in un deposito bancario…”. Nel Processo All
Iberian si contesta a Mills: – di aver evitato di rispondere “alle
domande sulla proprietà delle società offshore”, sostenendo che “la
proprietà è rimasta un po’ vaga, come dicevo prima, perché nessuno ha
detto: io sono il proprietario di queste società… il cliente era il
gruppo Finivest”. Mills è anche accusato di “non aver riferito che
beneficial owners delle società Century One e Universal One, in forza
di accordi di trust stipulati dallo stesso Mills, erano Marina e
Piersilvio Berlusconi; – di aver “omesso di riferire quanto a sua
conoscenza in ordine al legame diretto esistente tra Paolo Del Bue,
della fiduciaria Amer, e la famiglia Berlusconi”. Secondo l’accusa, per
rilasciare queste dichiarazioni false o reticenti, Mills avrebbe
ricevuto 600mila dollari da Carlo Bernasconi, ex manager Fininvest
(deceduto) “su disposizione di Silvio Berlusconi”.
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