Si teme legame indagine mafia. Rafforzata tutela anche a pm Dda. Indaga la procura di Brescia
Minacce di morte al procuratore capo di Milano Marcello Viola e al pm della Dda Alessandra Cerreti.
Minacce ritenute molto serie e circostanziate, che hanno portato ad innalzare le misure di sicurezza nei confronti dei due magistrati, mentre la Procura di Brescia, competente sulle indagini che vedono vittima le toghe milanesi, ha aperto una inchiesta.
Il timore è che le minacce – si legge sulle pagine locali di Corriere della Sera e Repubblica – siano collegate con l’inchiesta ‘Hydra’ sulla mafia a tre teste, ovvero l’alleanza in Lombardia tra Cosa Nostra, Camorra e ‘Ndrangheta, entrata nel vivo con la conferma della suprema corte dell’impianto dell’accusa di mafia e l’esecutività degli arresti.
Tra questi Gioacchino Amico, poi scarcerato perché aveva già passato un anno in custodia cautelare per altri reati, e Giovanni Abilone, ritenuto dagli inquirenti uno degli esponenti mafiosi collegati al mandamento di Castelvetrano di Matteo Messina Denaro.
Scoperto anche un arsenale di armi: mitra, fucili, pistole automatiche e munizioni.
È invece ancora irreperibile Paolo Aurelio Errante Parrino, 77 anni, considerato il “punto di raccordo” tra il presunto “sistema mafioso” in Lombardia e il “capo dei capi” Matteo Messina Denaro.
Fonte: Ansa
Minacce di morte ai pm, scorte rafforzate per Marcello Viola e Alessandra Cerreti
Situazione definita particolarmente allarmante.
Rinforzate le scorte al procuratore capo Marcello Viola e alla pm Alessandra Cerreti. Come riporta La Repubblica, sarebbero esplicite e cruente le minacce raccolte dalla metà di ottobre, proprio quando l’indagine ‘Hydra’ era giunta al Tribunale del riesame. Cerreti è titolare di quel fascicolo e con Viola era in aula per convincere il collegio sulla tesi di un’affiliazione tra clan mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti, tema al centro della stessa indagine ‘Hydra’.
A disporre per un rafforzamento delle misure è stato il prefetto Claudio Sgaraglia, tra queste il divieto di parcheggio nei pressi delle abitazioni del procuratore capo e della pm. E il quadro è diventato più allarmante a seguito del rinvenimento di un arsenale di armi legato a Giovanni Abilone, accusato con il fratello di estorsione.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso la propria vicinanza a Viola e Cerreti per le “minacce che sembrerebbero collegate all’inchiesta ‘Hydra’ sulla mafia a tre teste, ovvero l’alleanza in Lombardia tra Cosa Nostra, Camorra e ‘Ndrangheta, e che sono state ritenute molto serie dagli inquirenti tanto da portare ad un innalzamento delle misure di sicurezza nei confronti dei due magistrati. Al procuratore capo Marcello Viola e al pm della Dda Alessandra Cerreti desidero rivolgere sincera solidarietà e vicinanza, mia personale e del Senato della Repubblica”.
Fonte: Milano Today
Mafia. Rando (PD): Solidarietà a Viola e Cerreti per minacce di morte
“Esprimo tutta la mia solidarietà al Procuratore Capo di Milano Marcello Viola e alla procuratrice Alessandra Cerreti per le gravissime minacce di morte ricevute dopo le indagini sul patto tra mafie in Lombardia che ha reso necessario il rafforzamento della loro protezione. Il loro lavoro prezioso sta portando alla luce ancora di più il radicamento della criminalità organizzata nelle regioni del Nord e la capacità di penetrare dentro l’economia legale per aumentare il giro di affari illeciti. L’indagine Hydra, che verte su un’alleanza criminale tra Cosa nostra, camorra e ‘ndrangheta, ha recentemente ottenuto la conferma degli arresti dalla Cassazione, a testimonianza del lavoro coraggioso e capillare della Procura di Milano e della Dda per disarticolare la presenza mafiosa in Lombardia”.
Lo dichiara la senatrice Enza Rando, responsabile Legalità e Lotta alle mafie del Partito Democratico.
Fonte: Agenzia Dire
Minacce di morte ai magistrati Marcello Viola e Alessandra Cerreti. Avviso Pubblico: “Difendiamo il loro operato, non lasciamoli soli”
Avviso Pubblico esprime massima solidarietà e vicinanza ai magistrati Marcello Viola e Alessandra Cerreti destinatari di gravissime minacce che hanno reso necessario il rafforzamento delle misure di sicurezza a loro protezione. Il Procuratore della Repubblica di Milano, Viola e la PM Cerreti sono impegnati in una delicata inchiesta su un presunto patto criminale fra camorra, ‘ndrangheta e cosa nostra in Lombardia. Il loro operato va difeso e protetto, riaffermando con forza la necessità di non isolare chi è impegnato in azioni investigative e giudiziarie contro le organizzazioni mafiose.
Le minacce rivolte ai due pubblici ministeri si inseriscono in un quadro di crescente tensione, dove le organizzazioni criminali tentano di intimidire chi agisce con determinazione per contrastare i loro traffici illeciti e il loro controllo del territorio. Il contesto è quello di una mafia che si evolve, che agisce come impresa, ampliando i propri interessi economici e allungando le mani su settori strategici, tanto in Italia quanto a livello internazionale. In questo scenario, l’attività di magistrati come Viola e Cerreti rappresenta un baluardo fondamentale per la difesa della legalità e dei principi democratici.
«Le gravi minacce ai due pm dimostrano il senso di onnipotenza dei clan mafiosi che operano a Milano e in Lombardia. Ma dimostrano anche quanto il loro lavoro nella lotta contro la criminalità organizzata e nella costruzione di una società più giusta e sicura sia cruciale», ha dichiarato Fabio Bottero, Coordinatore di Avviso Pubblico per la Lombardia.
«Rafforzare le misure di protezione nei loro confronti è un atto dovuto, ma non sufficiente. Chiediamo alle istituzioni e alla società civile di sostenere con forza chi si batte quotidianamente per il rispetto della legge, ponendo fine a qualsiasi forma di isolamento e delegittimazione verso i servitori dello Stato», ha aggiunto Fabio Bottero. «Crediamo necessaria una mobilitazione di tutta la società civile per respingere con fermezza queste violenze. Dobbiamo far emergere con forza che le nostre comunità condividono il lavoro di magistrati e forze dell’ordine che lavorano ogni giorno per liberarci dalla morsa asfissiante della criminalità organizzata».
Avviso Pubblico rinnova l’impegno a supportare le istituzioni e a promuovere una cultura della legalità attraverso attività di sensibilizzazione e formazione rivolte ai cittadini, agli amministratori pubblici e alle giovani generazioni. Occorre mantenere alta l’attenzione e garantire le risorse necessarie a chi opera quotidianamente per contrastare l’illegalità e il malaffare. Restiamo accanto ai magistrati e a chi opera nelle istituzioni.



