Olimpiadi Milano-Cortina 2026, Abodi: “Siamo alla volata finale, costi aumentati solo del 15%”

Abodi olimpiadi

Il ministro per lo Sport e i Giovani: “Ci sono ancora insidie da superare, ma assicuro che saremo tutti pronti al momento opportuno”

Sulle Olimpiadi di Milano-Cortina siamo “alla volata finale. Ancora permangono alcune difficoltà ma è naturale per un evento così complesso”. Lo ha detto il ministro per lo Sport e i Giovani,Andrea Abodi, in un’intervista ad “Avvenire”.

“Ci sono due squadre che lavorano in parallelo: la Fondazione Milano-Cortina, che si occupa dell’organizzazione, e la società di infrastrutture Simico. Ci sono ancora insidie da superare, ma assicuro che saremo tutti pronti al momento opportuno”, ha sottolineato Abodi, che ha aggiunto: “L’orgoglio deriva dal fatto che saranno Olimpiadi e Paralimpiadi svolte nel perimetro territoriale più ampio della storia dei Giochi. E dal modo nel quale stiamo lavorando per questo grande sforzo, perché è un lavoro di squadra che cointeressa tanti altri ministeri. Le criticità sono quelle tipiche dell’ultimo miglio, dove si concentrano gli ostacoli, le difficoltà e gli imprevisti che si combinano con il tempo che scorre sempre più velocemente, come per gli eventi franosi sulla statale 51 di Alemagna. Ma ce la faremo”.

I costi organizzativi “ammontano a 1,9 miliardi e, di questi tempi, un loro aumento del 15 per cento negli ultimi quattro anni francamente non mi pare granché. Di questi, 600 milioni sono contributi del Cio e circa un miliardo proviene da biglietteria, sponsor e merchandising. I veri contributi pubblici ammontano a 328 milioni, affidati ora a un commissario straordinario e saranno dedicati alle Paralimpiadi”, ha spiegato.

Alla domanda se crede alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2036 o del 2040, il ministro ha risposto: “Molto. E il metodo migliore è lavorare con discrezione, andando avanti in un’azione che presuppone un dialogo discreto con Coni, Cip, Comune e Regione, oltre alle necessarie alleanze internazionali. Per questo mi sono ripromesso di non parlarne più. Per ora ci sono candidature di India, Qatar, Germania e Turchia, ma per me è una sfida suggestiva, affascinante, concreta e possibile”.

In merito alla pubblicità sul gioco d’azzardo, “promuoverò sul tema un confronto da settembre fra tutti i soggetti interessati. La priorità anche per noi è contrastare efficacemente gli effetti della piaga sociale della ludopatia. Ritengo si debba anche valutare quanto è successo da quando nel 2018 è entrato in vigore il ‘decreto Dignità’. Il mio pensiero è che la mancanza di pubblicità sul gioco legale finisca col favorire quello illegale, una piaga ancor più grave, espressione dell’economia criminale. Le scommesse sportive, affidate dallo Stato a dei concessionari, sono parte di un settore regolamentato, con flussi finanziari tracciabili, che generano risorse che vanno condivise con gli organizzatori degli eventi, utilizzando parte degli introiti pubblicitari proprio per il contrasto più efficace della ludopatia”, ha concluso.

Fonte: Nova News


Olimpiadi di Milano-Cortina: il nodo degli extracosti

A sei mesi dai Giochi è stato stanziato un fondo ministeriale, ma la differenza tra i soldi in più chiesti dalle aziende, la cifra ritenuta congrua dal Comune e i 21 milioni messi sul piatto dal Governo rimane notevole.

A febbraio era stato l’ormai ex assessore all’urbanistica di Milano Giancarlo Tancredi a quantificare i numeri degli extracosti: una quarantina di milioni solo per il villaggio olimpico, 60 per l’Arena Santa Giulia.

Numeri poi ridefiniti, qualche settimana fa, in circa 67 complessivi. La richiesta dei costruttori, per Santa Giulia è di 86 milioni, la cifra ritenuta Congrua dal comune è di 53. Per il Villaggio Olimpico, 26 milioni contro 13,6.

Con la legge Sport, il Governo ha stanziato un fondo ministeriale di 21 milioni per l’Arena. Per il Villaggio Olimpico, che poi diventerà uno studentato a prezzo calmierato, previsti, al momento, solo strumenti di compensazione indiretti. Nei sei mesi che mancano all’inaugurazione bisognerà stabilire chi verserà la cifra che manca.

Rivedi il servizio di Tgr Rai Lombardia

Fonte: Rainews


Olimpiadi Milano-Cortina, il governo sblocca (in parte) i fondi per l’Arena Santa Giulia

L’ammanco di 67 milioni di euro verrà coperto con uno stanziamento da 21.

Con l’approvazione del decreto legge sport, il governo ha autorizzato i finanziamenti per gli extra costi previsti per la costruzione dell’Arena Santa Giulia e del Villaggio olimpico. Non si tratta della cifra totale necessaria. Se l’ammanco è di circa 67 milioni di euro, da Roma ne arriveranno 21.

Il decreto legge sport 

Il decreto legge regolamenta l’assegnazione e l’uso delle frequenze da usare per la trasmissione dei Giochi e prevede l’autorizzazione di spesa di oltre un miliardo di euro in due anni per le attività di vigilanza e controllo delle frequenze. Inoltre, sono stati stanziati 30 milioni di euro per assicurare misure di sicurezza e soccorso pubblico durante le gare e la spesa per il Comune di Milano per il PalaItalia. Con il via libera per 21 milioni di euro, mancherebbero 46 milioni sul piatto e resta da chiarire da dove arriveranno.

Uno strumento fondamentale 

“Con questo decreto – ha spiegato il ministro per lo Sport Andrea Abodi – abbiamo dato risposte concrete e urgenti per fare in modo che l’Italia non solo sia pronta ad affrontare i grandi appuntamenti che la vedranno protagonista nei prossimi mesi, ma possa anche garantire la tutela di atleti, arbitri e appassionati, affinché la pratica sportiva si svolga in luoghi sicuri e accessibili”.

Il quartiere non verrà riqualificato in tempo 

Non si farà in tempo, invece, per l’area circostante. Il progetto originale prevedeva la realizzazione dell’Arena e la riqualificazione del quartiere in occasione delle Olimpiadi, un’eredità dei Giochi alla città di Milano con il rifacimento di uno dei quartieri emergenti. Il Comune, viste le tempistiche, ha dato il via libera per la realizzazione di opere provvisorie idonee all’accessibilità e coerenti con le norme in vigore, rinviando a un secondo momento la costruzione di sottoservizi e infrastrutture.