Nessun commento su una possibile recrudescenza della criminalità
organizzata, da parte dei carabinieri mobilitati in forze alla caccia
dei due uomini che oggi pomeriggio, forse in un regolamento di conti di
stampo mafioso, hanno ucciso Giuseppe Monterosso,54 anni, originario di
Sommatino in provincia di Caltanissetta, uomo dalla lunga fedina penale e da due anni in soggiorno obbligato a Cavaria (Varese).
La vittima, che a Cavaria è titolare di un deposito di camion in via
Monte Rosa, nel pomeriggio era in azienda. Sono entrati due uomini che
l’hanno apostrofato in modo minaccioso. Poi sono spuntate le pistole e
i due hanno fatto fuoco. Il pregiudicato, ferito al collo, è stato
portato in ospedale a Gallarate (Varese) ma è deceduto. Con lui in
azienda c’era un dipendente: i due aggressori l’hanno colpito a
sprangate e poi gli hanno sparato. Nessun proiettile però ha provocato
ferite mortali, e se la caverà. Considerati i precedenti di Monterosso,
la sua vicinanza alla mafia nissena, gli inquirenti propendono per un
regolamento di conti. Le indagini sono in corso per ricostruire il
quadro in cui si muoveva la vittima e i suoi legami con Cosa Nostra.
Certo é che la situazione nel Basso varesotto comincia a diventare
“calda”. L’omicidio segue i 39 arresti legati alla ‘ndrangheta operati
in tutta Italia due settimane or sono con epicentro proprio a Ferno e a
Lonate Pozzolo, due centri abitati a pochissimi chilometri da Cavaria,
un altro episodio inquietante avvenuto la settimana scorsa a Cislago,
dove un uomo e’ stato trovato carbonizzato nella sua auto, e a pochi
giorni da quando, proprio a Cavaria, si è verificato l’incendio di due
veicoli in un cantiere. Una serie di elementi che fanno temere che le
correnti malavitose siano in lotta per spartirsi il territorio, dopo
gli arresti che hanno portato in carcere gli uomini che lo governavano.
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