
Le indagini sull’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, sono da ieri nelle mani della Direzione distrettuale antimafia di Salerno. Mentre la magistratura fa il suo corso, intorno all’indagine si sta facendo sentire la società civile, da nord a sud. L’associazione Libera in queste ore ha lanciato l’iniziativa «Fermati un momento per Angelo Vassallo”: “Perchè l’hanno ucciso con nove colpi di pistola, ad Acciaroli. Perché era un uomo e un sindaco con la schiena dritta. Perché alle 11 lo seppelliscono, ma non vogliamo che seppelliscano i suoi sogni. Perché non potremo essere lì, ma vogliamo che la sua famiglia senta forte il nostro abbraccio. Perché dal minuto dopo continueremo il nostro impegno con più forza. Perchè così abbiamo imparato ad onorare la memoria delle vittime innocenti delle mafie». Con queste parole la rete di associazioni, nomi e numeri contro le mafie fondata da Don Ciotti ha lanciato l’ appello a fermarsi, domani alle 11 in punto, ora in cui Vassallo verrà sepolto, per ricordarlo insieme «ovunque tu sia, qualsiasi cosa tu stia facendo». Il giornale “La città” di Salerno ha lanciato l’appello “Io sono di Pollica” per «tenere vivo un piccolo ma importante presidio di legalità per salvare la nostra terra dal malaffare e dal crimine». Non solo. Molti ragazzi, delle scuole superiori e studenti universitari, stanno organizzando autobus per raggiungere da tante diversi parti d’Italia, Pollica e i suoi cittadini, i giovani di quel luogo, e partecipare ai funerali del loro primo cittadino.
Anche il mondo politico – istituzionale, una parte, ha fatto sentire la sua vicinanza alla famiglia e chiesto che le indagini procedano spedite per trovare i killer e capire il movente di questo omicidio.
Il vicepresidente della Commissione antimafia – Fabio Granata (Fli) – ha dichiarato: «questo crimine non deve rimanere impunito chiederò al presidente Pisanu la convocazione di un ufficio di
presidenza della commissione antimafia per deliberare l’apertura di una indagine da parte della Commissione stessa». «È un fatto gravissimo che deve esigere dalla politica tutta la massima attenzione sull’importante e delicato ruolo svolto dagli amministratori locali per la legalità e lo sviluppo del territorio – ha commentato il collega Beppe Lumia (Pd). Ecco perché continuo a ribadire che non bisogna mai abbassare la guardia: la lotta alla mafia, soprattutto nei territori, ha bisogno di un fronte ampio che coinvolga le istituzioni e la società civile». Nel mirino delle famiglie siciliane da tempo e già presidente della Commissione antimafia, di recente ha ricevuto minacce per aver appoggiato la battaglia del sindacalista della Cgil Vincenzo Liarda, impegnato nella difesa del riutilizzo del feudo Verbumcaudo, confiscato al boss mafioso, Greco, e affidato il Comune. «Adesso bisogna accertare bene quali interessi illeciti il sindaco avrà contrastato – ha concluso Lumia. La zona del Cilento è dominata sì dalla camorra, ma anche la ‘ndrangheta vi si affaccia dalle zone limitrofe. Sono sicuro che la Procura guidata dal dottor Roberti farà di tutto per ricercare la verità e fare piena luce sulle cause e sui responsabili dell’uccisione di un sindaco che si è battuto per la legalità e la difesa dell’ambiente».



