Le intercettazioni delle telefonate tra l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino e il consigliere del Presidente della Repubblica Loris D’Ambrosio, morto d’infarto la scorsa estate, entrano nella requisitoria del processo a carico del generale Mario Mori e del colonnello Muro Obinu, accusati di favoreggiamento aggravato a Cosa nostra. A citare le intercettazioni e’ stato il pm Antonino Di Matteo che ha definito quelle telefonate come ‘uno dei tanti tentativi di strumentale inquinamento della prova in questo procedimento’. ‘Questo e’ il processo nel quale Mancino ha palesato di non tenere in conto l’autonomia del vostro giudizio chiamando il consigliere del Presidente della Repubblica Loris D’Ambrosio, cercando conforto nelle piu’ alte cariche dello Stato per evitare il confronto- ha aggiunto Di Matteo, parlando di una delle telefonat eintercettate in cui Mancino si aletava per il confronto chiesto dall’accusa con l’ex ministro Claudio Martelli – Questo e’ il processo in cui testi particolarmente qualificati come ministri o membri delle forze dell’ordine hanno reso dichiarazioni contraddittorie e incompatibili. A molti e’ venuta la memoria solo dopo le dichiarazioni di Massimo Ciancimino’.
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