Raccontano di una indagine della procura e arriva la querela di un politico coinvolto nell’inchiesta. Accade a Trapani a due giornalisti

Trapani

Notificata, alcuni giorni fa, ai giornalisti, Rino Giacalone e Marcello Contento, una informazione di garanzia per il reato di diffamazione aggravata, conseguenza di una  querela. Il primo è direttore del quotidiano online Alqamah.it e giornalista del Fatto Quotidiano, Liberainformazione e Articolo21. Marcello Contento collabora con Alqamah.it e Liberainformazione. A presentare querela è stato l’ex Senatore alcamese del PD, Antonino Papania. Secondo quest’ultimo, i giornalisti sarebbero colpevoli di averlo gravemente diffamato e di aver violato la sua privacy avendo ripetutamente pubblicato la sua foto, dal momento in cui lo stesso “non ricopre più la carica pubblica di Senatore”.

I fatti. Nello scorso mese di agosto il portale Alqamah ha pubblicato il contenuto delle intercettazioni di una indagine che vede il senatore Papania quale parte offesa.  La Procura di Trapani grazie a questa attività aveva scoperto  che un attentato subito dal senatore Papania nel febbraio 2012 era legato a vicende elettorali: in pratica gli autori, tutti adesso condotti a giudizio dinanzi al giudice delle udienze preliminari, rivendicavano dal senatore Papania posti di lavoro in cambio del loro sostegno elettorale. Una indagine – ha poi rivelato  il quotidiano on line Alqamah – dalla quale ne aveva preso spunto un’altra che vedrebbe indagato lo stesso senatore Papania, in concorso con altri soggetti, per voto di scambio. Proprio questo passaggio dell’articolo è stato contestato dal politico nella sua querela, individuando in ciò una diffamazione a suo danno. Quanto scritto dal quotidiano on line, sino ad oggi nell’articolo a firma di Rino Giacalone, peraltro non ha ricevuto alcuna smentita dalla Procura di Trapani.

Il senatore Papania. “Si tratta – spiegano i due giornalisti commentando l’accaduto – di un politico che nel Gennaio 2002 ha patteggiato davanti al gip di Palermo una pena di 2 mesi e 20 giorni di reclusione (tramutata poi  in multa) per abuso d’ufficio, proprio nel periodo in cui ricopriva l’incarico di assessore regionale al lavoro, sotto la presidenza di Salvatore Cuffaro”. “Nel Novembre 2009 fu arrestato per mafia il suo “factotum”, Filippo Di Maria, a seguito dell’operazione denominata Dioscuri; Di Maria si dava da fare per Papania e il Pd e nello stesso modo si occupava per la Dda di Palermo di faccende mafiose, vicende per le quali è stato condannato”. “Il nome del senatore Papania salta fuori – infine – in una indagine della Procura di Palermo riguardante la gestione di alcuni rapporti inerenti la società Aimeri, che ad Alcamo si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiutii”

Fatti di cronaca quotidiana che sono difficili e complicati da raccontare nelle periferie del nostro Paese. “Eppure – spiegano Contento e Giacalone – abbiamo solo fatto il nostro dovere, raccontato fatti documentati e senza pregiudizi o strumentalizzazione abbiamo provato a rendere un servizio pubblico d’informazione sul territorio, nell’interesse dei cittadini, privi di alcuna intenzione di ledere l’immagine di nessuna delle persone coinvolte”.