“ReggioLiberaReggio” la libertà non ha pizzo

Più di un anno di lavoro per mettere insieme storie, denunce, persone, idee. Oltre 50 associazioni coinvolte: 4 associazioni antimafia, tutte le sigle sindacali regionali e nazionali, 20 associazioni, tre movimenti politici di schieramenti diversi, 11 gruppi ecclesiastici, 9 cooperative sociali che operano sul territorio.

Una rete che non ha precedenti si è riunita da cinque mesi sotto il logo “ReggioLiberaReggio”  con lo scopo di sostenere imprenditori e commercianti che hanno avuto il coraggio di denunciare i propri taglieggiatori ed  incoraggiare la ribellione al giogo mafioso, creando una rete solidale tra chi non paga o smette di pagare il pizzo e i cittadini.

Ad oggi sono 24 gli imprenditori che hanno aderito al movimento antiracket nel capoluogo calabrese. Altri dieci hanno fatto richiesta proprio questa settimana e attendono il via libera da parte dell’organo di controllo dell’associazione, l’osservatorio sociale, che vaglia queste richieste.

Molte le iniziative in programma.

Il primo ottobre a Villa San Giovanni si terrà un’assemblea pubblica per informare i cittadini e i commercianti della città e consegnare questi nuovi bollini anti-pizzo, alla presenza delle autorità locali, dalla Guardia di Finanza, ai Carabinieri, alle Forze dell’ordine. “Quello contro il pizzo è un movimento che è cresciuto in pochi mesi rapidamente – commenta Domenico Nasone, referente di Libera. Un altro importante dato in questa direzione sono gli 800 cittadini che hanno sottoscritto il manifesto del consumo critico, impegnandosi  a fare i propri acquisti nei negozi che espongono il logo “ReggioLiberaReggio”.