Richiesta di rettifica

Oggetto: Articolo a firma Rosario Cauchi “Caramelle Admiral a Caltanissetta, uno spreco da tre miliioni di euro” – Pubblicato su Libera informazione dal 24.08.2010.

In riferimento all’articolo a firma Rosario Cauchi comparso a far data dal 24.08.2010 sui siti internet Libera informazione “Osservatorio sull’informazione per la legalità e contro le mafie”, su Sicilantagonista.org dal 26.08.2010 e su Italiainformazione, e su ogni altro sito e testata giornalistica ad esse collegate, Le significo quanto segue e La invito a completare le notizie come qui di seguito specificate:
E’ assolutamente normale che una società quale la ADM S.r.l., di cui l’Admiral S.r.l. ha una piccola quota di partecipazione, abbia avuto, al momento della costituzione, la sede presso lo studio di un libero professionista, conseguentemente ritengo una insinuazione quando nell’articolo si afferma che “non sembra il caso”.
Mi preme altresì precisare che il dramma dei lavoratori dell’Admiral S.r.l. è  la conseguenza della mancata erogazione della terza rata del contributo concesso dall’Irfis ai sensi della Legge 488 (pari a 1/3 del totale cocesso) che ha determinato l’interruzione della produzione e conseguentemente dell’erogazione degli stipendi.
Naturalmente neppure i professionisti (commercialisti, consulenti del lavoro, avvocati, etc…) che hanno assistito la società in questi anni, hanno potuto percepire i loro compensi per l’opera prestata.
Assolutamente fuori tema appare poi il riferimento alla ricezione dello scrivente della somma di Euro 60.000,00 dalle Opere Pie Iblee.
Infatti la circostanza non risponde al vero in quanti per la mia assistenza continuativa per ben due anni alle Opere Pie di Ragusa ho ricevuto due pagamenti di Euro 4.800 oltre spese ed IVA.
Relativamente poi al mio arresto nell’anno 2002 l’articolista non si è documentato e comunque non ha riferito che il provvedimento venne revocato dopo pochi giorni e che dai fatti il sottoscritto è stato assolto con ampia formula.
Non posso non sottolineare che al cronista incombe l’obbligo stringente, in ragione del naturale e niente affatto prevedibile percorso processuale della vicenda, di completare e quindi di “aggiornare” la verifica di fondatezza della notizia nel momento diffusivo, utilizzando le pregresse fonti informative o qualunque altra disponibile.
Ciò perchè ogni individuo coinvolto in indagini di natura penale, compreso il sottoscritto, è titolare di un interesse primario che, caduta ogni ragione di “sospetto”, la propria immagine non resti offesa da notizie di stampa che riferiscano dall’iniziale coinvolgimento e ignorino, invece, l’esito positivo delle indagini stesse.
Invero, le notizie della revoca del mio arresto dopo pochi giorni, nonchè della mia successiva assoluzione, vennero pubblicate sui quotidiani regionali, che per la Sua intelligenza allego alla presente.
Tali doverosi accertamenti, dall’articolista incautamente omessi nella redazione dell’articolo, si rendono necessari per la completezza e la verità del servizio di informazione che il giornalista intende fare, e la loro mancanza, determina la inevitabile nascita di responsabilità, sia civili che penali, in capo al cronista.
La invito pertanto a rimuovere dall’articolo a firma di Rosario Cauchi su tutti i siti internet e testate collegate le circostanze non vere ed a rettificare le altre incomplete, con il medesimo risalto con cui era stata data la precedente notizia, informandoLa che in caso contrario esperirò senza ulteriore avviso ogni azione, nelle sedi opportune, diretta a migliore tutela della mia persona.