Scandalo scommesse negli Stati Uniti, le mani della mafia italo-americana su Nba e poker

Terry rozier

‘È il caso Madoff del basket Usa’. In manette 2 star della lega professionistica.

Quattro famiglie della mafia italo-americana, 11 Stati, un giro da milioni di dollari tra match di basket del campionato più famoso al mondo e partite di poker segrete in oscuri club a Manhattan.

Sembra la trama di un film di Hollywood e, invece, è la cruda realtà svelata da un’inchiesta dell’Fbi e della polizia di New York, durata quattro anni e dal nome, evocativo, ‘Royal flush’, ‘scala reale’.

Un terremoto che ha portato all’arresto di oltre 30 persone tra cui tre nomi ben noti del campionato Nba: l’ex giocatore e allenatore della Nba Damon Jones, il coach dei Portland Trail Blazers Chauncey Billups e la guardia dei Miami Heat, Terry Rozier.

Le accuse per gli imputati sono pesantissime: associazione a delinquere finalizzata alla frode telematica e al riciclaggio di denaro. Alcuni, poi, sono accusati anche di aver gestito un’attività di gioco d’azzardo illegale e di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione e alla rapina.

“Questo è lo scandalo dell’insider trading per la Nba”, ha commentato il direttore dell’Fbi Kash Patel, riferendosi al caso di Bernie Madoff, il banchiere e truffatore mente del più grande schema Ponzi di tutti tempi, circa 64,8 miliardi di dollari, condannato per la maggiore delle frodi finanziarie della storia. E, in effetti, come ha spiegato il procuratore di New York Joseph Nocella, si trattava proprio di uno schema articolato.

Un sistema basato su informazioni segrete relative agli atleti e squadre dell’Nba: ad esempio, quando i giocatori sarebbero rimasti in panchina o avrebbero abbandonato una partita in anticipo.

La maggior parte erano scommesse su singoli eventi, che sono più facili da manipolare. In questo procedimento sarebbero coinvolte solo sei persone. Poi c’è il giro di partite di poker truccate in vari locali di Lexington Avenue e Washington Place, a Manhattan, che ha portato all’arresto di 31 persone.

I malcapitati venivano spennati grazie a tecnologie sofisticatissime come lenti a contatto speciali o tavoli a raggi X che svelavano le carte. Secondo fonti informate, le vittime avrebbero perso circa 7 milioni di dollari, una in particolare 1 milione. E in questo sottobosco di truffe e illegalità, dai palazzetti di basket ai club di New York, Cosa Nostra comandava gestendo, organizzando, riscuotendo e fornendo protezione.

Nel caso del gioco d’azzardo, ad esempio, le partite erano organizzate con “l’espresso permesso e l’approvazione di membri e associati di alcune famiglie della criminalità organizzata di New York in cambio di una parte dei proventi”. Quattro le famiglie della mafia italoamericana coinvolte: i Bonano, i Gambino, i Lucchese e i Genovese.

Un caso di collaborazione tra clan raro ed inquietante, segno della vastità e della capillarità del sistema messo in piedi. Per la lega di basket americana è un colpo devastante, dal quale sarà difficile rialzarsi. Soprattutto perché è arrivato in un momento cruciale, durante la settimana di apertura della stagione e mentre si stanno trattando i nuovi accordi per i diritti televisivi per un valore di 76 miliardi di dollari in 11 anni.

Uno dei due arrestati, Rozier, era una stella dell’Nba e aveva un patrimonio di ben 160 milioni di dollari patrimonio ma era finito nel mirino delle autorità dopo una partita sospetta nel marzo del 2023. Anche il coach era un personaggio di rilievo, che solo l’anno scorso era stato inserito nella Hall of fame. L’Nba ha comunicato che Rozier e Billups saranno immediatamente allontanati dalle loro squadre.

“Prendiamo queste accuse con la massima serietà”, ha sottolineato in una nota. Le società di scommesse non sono state identificate dalla procura ma nell’indagine sono considerate vittime. Un portavoce di DraftKings, il secondo bookmaker Usa e partner della lega, ha assicurato in una nota che continuerà a collaborare strettamente con l’Nba per garantire l’integrità del gioco.

Fonte: Ansa


Bufera Nba, arresti per scommesse e ‘poker della mafia’: in manette Rozier e Billups

Patel, direttore dell’Fbi: “Arrestate oltre 30 persone, frode da decine di milioni di dollari”.

Bufera scommesse sulla Nba, con arresti choc che sconvolgono la regular season appena iniziata. E c’è anche un filone legato al ‘poker clandestino’ e alla mafia.

“L’Fbi ha arrestato oltre 30 persone”, annuncia il direttore dell’Fbi, Kash Patel. L’elenco comprende Terry Rozier, guardia dei Miami Heat, e Chauncey Billups, coach dei Portland Trail Blazers, coinvolto nell’inchiesta sul giro di poker. “Parliamo di un’indagine di diversi anni su una frode da decine di milioni di dollari”. L’inchiesta sulle scommesse, con 6 arresti, ha consentito di evidenziare un flusso di informazioni ‘riservate’ per favorire gli scommettitori, interessati alle prestazioni e alle statistiche di singoli giocatori.

Rozier è stato arrestato a Orlando nella mattinata di oggi nell’ambito di un’inchiesta su scommesse illegali. Il giocatore non è sceso in campo nella serata di mercoledì nel ‘season opener’, la prima gara stagionale che Miami ha perso sul campo degli Orlando Magic.

Il poker della mafia

A Portland, arrestato Chauncey Billups, coach dei Trail Blazers. Abcnews riferisce che l’allenatore, in panchina nel primo match dell’anno contro Minnesota, è coinvolto in un’altra indagine, che ha acceso i riflettori anche su poker illegale e affari associabili alla mafia: gli arresti in questo caso sono 31. “E’ una vicenda che coinvolge famiglie mafiose di New York”, spiega l’Fbi in conferenza stampa. Le partite di poker ‘underground’ venivano truccate attraverso l’uso di device e apparecchiature: per l’Fbi, tale attività avrebbe garantito ai criminali almeno 7 milioni di dollari.

Billups sarebbe stato una delle ‘face cards’, personaggi noti che si sedevano al tavolo da poker dove veniva invitato un ‘fish’, la vittima destinata a perdere e a indebitarsi con membri e partner delle famiglie Bonanno, Gambino, Lucchese e Genovese. Un singolo giocatore avrebbe perso 1,8 milioni di dollari in partite in cui si usavano telecamere nascoste, occhiali speciali, dispositivi modificati per mischiare le carte.

Il basket taroccato

È stato arrestato anche Damon Jones, ex giocatore e assistant coach dei Cleveland Cavaliers: avrebbe fornito informazioni riservate a scommettitori per favorire puntate vincenti. Il 49enne ha giocato per 10 squadre diverse tra il 1998 e il 2009, dal 2016 al 2018 ha fatto parte dello staff dei Cavs.

Il nome di Rozier in particolare viene associato ad una gara del 23 marzo 2023. La guardia all’epoca giocava nei Charlotte Hornets. In vista del match contro contro i New Orleans Pelicans, si registrà un flusso di scommesse anomalo sulla prestazione del giocatore, comprese 30 puntate di un unico scommettitore per 13.759 dollari. Rozier giocò appena 10 minuti prima di lasciare il campo per un problema al piede. La guardia 31enne attualmente è in scadenza di contratto con Miami: a fine stagione scade il contratto quadriennale da 96 milioni di dollari firmato nel 2021.

Fonte: Adnkronos


Nba, scandalo scommesse illegali. Coinvolta la mafia italiana a New York

11 Stati e 30 persone coinvolte, giocati milioni di dollari. Coinvolte le famiglie Gambino, Lucchese e Genovese. Vittime truffate per almeno 7 milioni di dollari.

Sono 4 le famiglie della Mafia italo americana di New York coinvolte nella rete di scommesse illegali in 11 Stati americani. Un giro da milioni di dollari tra match di basket del campionato più famoso al mondo e partite di poker segrete in oscuri club a Manhattan.

Lo ha detto in una conferenza stampa Joseph Nocella Jr., il procuratore degli Stati Uniti per New York.

In particolare, il sistema si basava su informazioni segrete su atleti e squadre dell’Nba, come ad esempio quando i giocatori sarebbero rimasti in panchina o avrebbero abbandonato una partita in anticipo.

La maggior parte erano scommesse su singoli eventi, che sono più facili da manipolare. “Una rete che ricorda un film di Hollywood”, ha detto l’agente dell’Fbi a capo dell’indagine, Ricky Patel.

“Questo è lo scandalo dell’insider trading per la Nba”. Lo ha affermato il direttore dell’Fbi, Kash Patel, a proposito della rete di scommesse illegali, gestita dalla Mafia, smantellata a New York.

Le indagini iniziate 4 anni fa

Le famiglie della Mafia di New York coinvolte nella rete di scommesse illegali nell’Nba sono i Bonano, i Gambino, i Lucchese e i Genovese, ha detto il procuratore, Joseph Nocella, precisando che le indagini sono iniziate quattro anni fa. Le vittime sono state truffate per almeno 7 milioni di dollari, secondo quanto riferito da fonti informate al New York Times.

Trenta arresti

L’inchiesta dell’Fbi e della polizia di New York, durata quattro anni e dal nome, evocativo, ‘Royal flush’, ‘scala reale’, ha portato all’arresto di oltre 30 persone tra cui tre nomi ben noti del campionato Nba: l’ex giocatore e allenatore della Nba, Damon Jones, il coach della squadra di Portland Trail Blazers, Chauncey Billups e la guardia dei Miami Heat, Terry Rozier.

Le accuse per gli imputati sono pesantissime: associazione a delinquere finalizzata alla frode telematica e al riciclaggio di denaro. Alcuni, poi, sono accusati anche di aver gestito un’attività di gioco d’azzardo illegale e di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione e alla rapina.

Gli schemi criminali: scommesse manipolate e partite di poker

L’indagine ha portato alla luce due schemi criminali distinti ma intrecciati.

Il primo prevedeva un sistema di scommesse sportive manipolate grazie a informazioni riservate fornite da giocatori e allenatori su infortuni, assenze e tempi di gioco.

Il secondo riguardava una rete di partite di poker truccate, organizzate e controllate da quattro famiglie storiche di Cosa Nostra newyorkese: Bonanno, Gambino, Lucchese e Genovese (resta fuori Colombo). Le ‘famiglie’ avrebbero preso una percentuale sui profitti e usato ‘metodi classici’ di intimidazione per riscuotere i debiti. Il procuratore Nocella ha descritto un sistema sofisticato, con ‘scommettitori fantasma’ (prestanome) che piazzavano puntate in diversi Stati, spesso su ‘prop bets’, scommesse su eventi secondari delle partite.

Secondo le accuse, Rozier avrebbe informato i complici di una sua uscita anticipata da una partita, permettendo vincite fraudolente per centinaia di migliaia di dollari. Billups, invece, sarebbe stato coinvolto nel circuito del poker illegale insieme a esponenti mafiosi noti. Il direttore dell’FBI Patel ha parlato di “decine di milioni di dollari in furti, frodi e rapine”, definendo la rete “un intreccio tra sport d’élite e criminalità organizzata che non si vedeva dai tempi d’oro di Cosa Nostra”.

Un duro colpo per la lega di basket americana. La notizie è arrivata in un momento cruciale, durante la settimana di apertura della stagione e mentre si stanno trattando i nuovi accordi per i diritti televisivi per un valore di 76 miliardi di dollari in 11anni.

Uno dei due arrestati, Rozier, era una stella dell’Nba e aveva un patrimonio di ben 160 milioni di dollari patrimonio, ma era finito nel mirino delle autorità dopo una partita sospetta nel marzo del 2023. L’Nba ha comunicato che Rozier e Billups saranno immediatamente allontanati dalle loro squadre. “Prendiamo queste accuse con la massima serietà”, ha sottolineato in una nota.

Le società di scommesse non sono state identificate dalla procura ma nell’indagine sono considerate vittime. Un portavoce di Draft Kings, il secondo bookmaker Usa e partner della lega, ha assicurato che continuerà a collaborare strettamente con l’Nba per garantire l’integrità del gioco.

Fonte: Rainews